Margine d’errore
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Il 2014 è stato l’anno più caldo di sempre? Sì, no, chissà
di Redazione | 20 Gennaio 2015 ore 06:27 Foglio
Con un comunicato stampa, venerdì scorso la Nasa ha fatto sapere al mondo che, secondo le sue analisi delle temperature mondiali, “il 2014 è stato l’anno più caldo mai registrato”. La notizia è circolata ovunque, tra strepiti catastrofisti e innumerevoli “io l’avevo detto”. I sostenitori del riscaldamento globale implacabile e inarrestabile causato dall’uomo non sapevano più come spiegare il fatto che da una quindicina d’anni le temperature non aumentassero più, e sapere che il 2014 è stato un anno bollente ha confermato le loro tesi.
Dai dati raccolti nelle circa 3.000 stazioni di misurazione sparse in tutto il mondo emerge che il 2014 è stato più caldo dell’anno record precedente di due centesimi di grado. Come se non bastasse, sabato la stessa Nasa ha ammesso che le sue misurazioni sono soggette a un margine di errore di circa un decimo di grado. Non è dunque per niente certo che nel 2014 la temperatura media globale abbia toccato un record mai raggiunto prima. Analisi confermata anche da uno studio indipendente, il Berkeley Earth, che avvalendosi di molti più dati di quelli raccolti dalle stazioni del Giss, il laboratorio della Nasa che studia i cambiamenti del pianeta, ha concluso che se le temperature nel 2014 sono state superiori ai picchi precedenti, lo sono state di talmente poco, e con un margine d’errore talmente più ampio, che non si può parlare di record. In sintesi: nonostante certi proclami, si continua a non vedere la crescita vertiginosa delle temperature che tanti esperti avevano previsto qualche anno fa. Come mai?