Conegliano«Ecatombe di negozi? Un’invenzione»
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Sindaco Zambon: «Le attività commerciali non stanno chiudendo», ma è scontro con l’opposizione.
«I numeri mostrano che l’ecatombe di negozi in centro, di cui tanto si vocifera, non esiste: 768 esercizi commerciali al 31 dicembre 2013, 766 al 30 novembre di quest’anno. Cifre pressoché identiche da un anno all’altro anche per bar, ristoranti, acconciatori ed estetisti».
Queste le affermazioni del Sindaco Zambon
Commenti da OT
Corvo rosso • 29.12.2014
Mi soffermo su due dati esposti dal Sindaco Zambon più uno
mio
1-I NUMERI esposti mettono fine alla lagna dilagante per la quale tutto va male in questo paese e in questa città. Ci si dimentica spesso della teoria di Lavoisier per la quale nulla si crea e nulla si distrugge. Si predica il nuovo che dovrebbe nascere sulle ceneri del vecchio. Le difficoltà della nuova maggioranza di Vittorio Veneto nulla insegna. E con questo non voglio sostenere che a Conegliano tutto vada bene. A me pare che non ci siano progettualità, iniziative tendenti a cogliere opportunità e sinergie territoriali. Ma su questo se la maggioranza non piange l’opposizione non ride.
2-FARE RETE dice il Sindaco ai commercianti riferendosi a
quelli del Centro. Se i negozi chiudono chi si deve impegnare per una politica diversa sono gli stessi commercianti come tutti gli imprenditori fanno in questa momento. Fare un piano e il Comune valuterà se e come collaborare per la riuscita dello stesso. Inseguirli nella loro politica senza obiettivi aa medio
e lungo tempo, passiva, è controproducente per loro e per la città che è così come tante altre città storiche. Non tenere conto che all’interno degli stessi commercianti non c’è identità di vedute politicamente è sbagliato.
3-IL MIO. Il coneglianese e vittoriese sono cambiati per lo
sviluppo di piccoli comuni della cintura avvenuto in questi ultimi anni. Mi pare che i PRG esistenti non abbiano previsto questa situazione lacerante e allora non è che SI DEBBA METTERE MANO A NUOVI PIANI REGOLATORI ? E Integrandoli no? E non si è perso una occasione nel redigere il i P.A.T. (Piano assetto territoriale) senza cercare di fare quello assieme ad altri Comuni della cintura pur con tutte le difficoltà politiche esistenti (presto le difficoltà caleranno anche sui Comuni dissenzienti) ? Non è che i cittadini andavano o andranno informati, farli partecipi su queste tematiche ?