VELENI – LA SUCCESSIONE DI UGO ZAMPETTI,

SEGRETARIO GENERALE E ‘’BADANTE’’ DELL’INESPERTA BOLDRINOVA, ACCENDE IL SANGUE DEI COMMESSI E FUNZIONARI –

Corre voce che, grazie ai tagli di stipendio da lui propiziati, il buon Ugo si aspetti una corsa selvaggia al pensionamento anticipato di almeno una quarantina di dirigenti, quantità tale da rendere il palazzo ingovernabile e richiedere, in tempi strettissimi, un concorso pubblico per sostituire i fuoriusciti…

DAGOREPORT 25 NOV 2014 09:42

E arieccoci a parlare della Camera, dove ormai il sangue scorre lungo i corridoi, e addirittura minaccia di sprizzare sui muri. Sangue dei commessi e dei funzionari, in primis, il cui stipendio (opimo) è stato massacrato dalla presidente Boldrini col valido ausilio dell’attuale segretario generale, Ugo Zampetti. Ma anche il pensionando Zampetti rischia di versare il suo, visto che ha mal calcolato il rancore, la rabbia  e il desiderio (atroce) di vendetta che oggi anima i dipendenti di Montecitorio nei suoi confronti.

Per dire: il suo candidato alla successione, ormai lo sanno anche i sampietrini di mezza Roma, è tal Fabrizio Castaldi, da lui piazzato alla segreteria di madama Boldrini in qualità di capo della medesima. Il funzionario Castaldi è figlio di un altro funzionario Castaldi, braccio destro e sinistro di Donato Marra, oggi segretario generale del Quirinale, ma prima di ciò segretario a Montecitorio. Diciamo che il nome Castaldi, ai bene informati, evoca tutta una filiera militante: pci, pds, ds, pd che guarda a sinistra... 

Ora. Zampetti ha messo il giovane Fabrizio a fare da badante all’inesperta Boldrini (più o meno come fece con Aldo Stevanin, piazzato come capo della segreteria del presidente della Camera Luciano Violante: fu poi promosso direttore del personale) e adesso lo candida a segretario generale, nella speranza di portare a casa una collaborazione che lo salvi da una pensione, peraltro milionaria,  che gli impedirebbe di essere ripescato per il Quirinale quando Donato Marra, insieme a Napolitano, si leverà dai cabasisi.

Ma attenzione. Zampetti non ha fatto i conti, secondo i maligni di Montecitorio, con la rabbia dei suoi dipendenti sacrificati. Corre voce che, grazie ai tagli di stipendio da lui propiziati, il buon Ugo si aspetti una corsa selvaggia al pensionamento anticipato: conta cioè su almeno una quarantina di dirigenti in uscita, che è una quantità tale da rendere il palazzo ingovernabile e richiedere, in tempi strettissimi, un concorso pubblico per sostituire i fuoriusciti.

Ma questo è quello che pensa lui.

In realtà, tenetevi forte, nei corridoi si sta organizzando la contromossa. Macchè pensionamenti anticipati! Tutti resteranno al loro posto fino all’ultimo giorno possibile, asserragliati dietro le loro scrivanie, aggrappati alla loro anzianità e alla loro carica, con lo scolapasta in testa e il fucile puntato: tutti pronti a muovere una guerra senza quartiere contro il futuro, e giovane, e inesperto (secondo loro) raccomandatissimo segretario generale.

Che per i bookmaker sarà lo zampettiano Castaldi, come dicevamo. Ma potrebbe anche essere la seconda opzione del luciferino Zampetti, ossia Costantino Rizzuto. Basta che dal cilindro non escano gli odiati (per Zampetti) nomi di Lasorella e Ferrari: le loro quotazioni, al momento, risultano – come dire? – alquanto miserelle. Faites vos jeux!

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