Fitto attacca: «Azzerare le nomine», Toti replica:

«Tu dirigente Fi da anni»L’ex governatore parla di «drammatico risultato» alle Regionali:

«Nessuno si azzardi a cercare alibi». Il consigliere di Berlusconi: «Chi accusa è stato anche ministro»

di Redazione Online

L’affondo è di quelli che lasciano il segno. A portarlo è ancora una volta il deputato azzurro Raffaele Fitto sul suo blog. Il bersaglio, neanche a dirlo, sono i vertici di Forza Italia, il suo partito. All'interno del quale la resa dei conti post elettorale è violentissima. «Mi auguro che nessuno si azzardi a minimizzare o a cercare alibi per il nostro drammatico risultato in Calabria e in Emilia Romagna, regione in cui siamo stati addirittura doppiati dalla Lega. E sarà bene ricordare, passo dopo passo, tempi e modalità delle scelte che sono state compiute - con clamorosi errori - per definire le candidature e le alleanze». E la replica non si fa attendere: «Fitto punta il dito - ribatte Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia - ma è dirigente Fi da anni». Senza contare il tweet di Alberto Zangrillo, medico personale del Cavaliere, indirizzati direttamente all’ex governatore: «Se fossi Berlusconi, io vi direi: quella è la porta».

«Azzerare nomine»

«Non abbiamo il diritto di nasconderci dietro l’astensione, che colpisce soprattutto noi, aggravando la tendenza già manifestatasi alle Europee», aggiunge Fitto le cui parole trovano diverse adesioni tra Montecitorio e Palazzo Madama. Da Giuseppe Galati, vice coordinatore Fi in Calabria a «condivido la riflessione»  a Francesco Paolo Sisto: «Adesso occorre invincibile armada». E ancora: Pietro Laffranco e il senatore di Gal-Fi D' Anna: «Si mandino a casa nominati». «Dalle Europee a oggi, abbiamo perso 6 mesi prosegue Fitto -. Che dovevano servire (come proposto da tanti di noi) sia per un serio rilancio sui contenuti, sia per un rinnovamento interno guidato dal coinvolgimento dei cittadini e dal superamento del metodo antistorico delle nomine e delle cooptazioni. A questo punto, mi pare il minimo azzerare tutte le nomine, per dare il via a una fase di vero rinnovamento». Un affondo che arriva dopo quello, già pesantissimo a urne aperte, di domenica, da parte dell’ex tesoriere azzurro Maurizio Bianconi, attuale deputato Fi: «Presidente, prenda con sè i volti nuovi e vada a fare il suo nuovo partito», è stato l’invito senza mezzi termini.

Toti: «Chi accusa ha fatto anche il ministro»

Adesso, dopo il forcing di Fitto che segue ai negativi risultati elettorali, lo scontro è aperto. «Non si tratta di fare processi, Fitto solleva questioni legittime - ribatte il consigliere politico di Berlusconi Giovanni Toti - ma cosa intende per autoreferenzialità visto che» quelle che oggi accusano «sono tutte persone che hanno fatto anche i ministri.. Chi punta il dito è lì da molto tempo, ognuno si assuma la sua fetta di responsabilità e tutti insieme cerchiamo la strada per risolvere i problemi»

Capezzone: da Fitto diagnosi corretta. Caldoro: Silvio fuoriclasse

Forza Italia pare dividersi pesantemente. Per Daniele Capezzone, presidente della Commissione Finanze della Camera «Raffaele Fitto ha indicato in modo corretto sia la diagnosi che la terapia. Forza Italia ha un triplice e profondo problema: di linea politica, di comunicazione, di rapporto con gli elettori delusi e astenuti». «Occorre dunque scegliere (ma per davvero) un percorso autenticamente rifondativo: sia sul piano interno, abbandonando nomine e cooptazioni, sia sul piano esterno, scegliendo di nuovo una chiara linea liberale a partire dai temi economici». Ma una difesa a tutto campo del Cavaliere arriva da Stefano Caldoro, governatore della Campania. «Berlusconi è un fenomeno, piaccia o no è fuoriclasse che in campo gioca da solo: non credo che possa esserci un erede».

«Se fossi Berlusconi io vi direi: quella è la porta». E' il significato del tweet («Se dosadí Berlusconi, jo Vi dírek: `Queen e´ la porta'»), che il medico personale di Silvio Berlusconi, Alberto Zangrillo, ha scritto sul proprio account, indirizzandolo @RaffaeleFitto.

24 novembre 2014 | 10:44 Corriere.it

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