Scontro sull’Ucraina, Putin lascerà il G20

La mediazione di Renzi non basta. Il leader russo

parteciperà alle riunioni della seconda giornata, ma se ne andrà prima del pranzo conclusivo

REUTERS 15/11/2014 PAOLO MASTROLILLI INVIATO A BRISBANE La Stampa

Il caso Ucraina scuote il G20 di Brisbane e il presidente russo Vladimir Putin minaccia di lasciare il summit prima del previsto. La notizia, confermata dalla delegazione russa, piomba sul vertice tra i Grandi al termina di una giornata segnata dalle tensioni tra i Paesi occidentali e Mosca sulla situazione ucraina.

«Il programma per la seconda giornata (per Putin, ndr) è cambiato. È stato accorciato», ha dichiarato una fonte della delegazione russa che è voluta restare anonima, facendo riferimento alla giornata di domani. Il presidente russo parteciperà alle riunioni del summit ma non sarà presente ad un pranzo ufficiale e parlerà alla stampa prima del previsto. «Il pranzo in questione è solo intrattenimento», ha aggiunto la fonte.

Matteo Renzi aveva incontrato Putin prima dell’inizio dei lavori. Renzi aveva detto di aver cercato il dialogo con il leader del Cremlino «nello spirito di Milano», dove si erano visti per l’incontro Asem delle settimane scorse. L’obiettivo era «tentare di trovare una soluzione» alla crisi ucraina, dove l’Italia è stato uno dei paesi più prudenti nell’adozione dello strumento delle sanzioni. «L’appuntamento di Milano - aveva spiegato il premier - è stato importante per tutti noi, per le relazioni Europa-Asia che sono fondamentali e strategiche. Spero sia stato un passo avanti per risolvere le questioni aperte tra Russia e Ue sulla questione ucraina». 

Putin aveva speso parole importanti per la mediazione del premier italiani: «Tenendo conto dell’importanza dei nostri rapporti, sono molto grato di questa possibilità di incontrarla a margine del G20», gli aveva detto. Anche Obama aveva avuto un breve incontro con Renzi a margine del vertice, forse proprio per sondare i risultati dell’incontro fra il premier italiano e Putin. Ma la tensione con altri leader occidentali avrebbe spinto il leader del Cremlino ad andarsene in anticipo. Il il capo del governo canadese, Stephen Harper, aveva detto: «Gli stringerò la mano, ma gli dirò una sola cosa, fuori dall’Ucraina». David Cameron e Putin hanno avuto uno «scambio di opinioni franco ma non sono arrivati a nessuna svolta» per risolvere la crisi, riferivano i media britannici. Mentre Angela Merkel ha denunciato che «l’attuale situazione» in Ucraina «è del tutto insoddisfacente», aggiungendo che «al momento l’aggiunta di altre personalità russe» alla lista di quelle già colpite da sanzioni Ue «è sull’agenda» dell’incontro di lunedi a Bruxelles.

Intanto la situazione nell’Est dell’Ucraina resta incandescente. Quattro soldati di Kiev sono morti e altri cinque sono rimasti feriti ieri. Oggi cinque civili, tra cui due bambini, sono stati uccisi da un colpo di artiglieria contro Gorlivka, città controllata dai separatisti filorussi. Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha ordinato, con un decreto, il ritiro di tutti i servizi pubblici dalle regioni sotto il controllo dei separatisti prorussi nell’Est dell’Ucraina. Il governo dovrà prendere tutte le misure, entro una settimana, per «porre fine alle attività di imprese, istituzioni e organizzazioni statali».  

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