Giustizia, le ferie dei magistrati sono lo scoglio

per la riforma

Di Franco Adriano, Italia Oggi, 5.9.2014

1)Il primo scoglio, ora, è quello delle ferie dei magistrati. Silvia Barocci (ha seguito per anni il settore giustizia per l’Ansa ed in seguito ha svolto il ruolo di portavoce per il ministro Paola Severino) sul Messaggero di Roma spiega che il presidente del consiglio sta insistendo sul taglio delle ferie dei magistrati mentre il Guardasigilli Andrea Orlando nutre dei dubbi perché sa che i magistrati potrebbero per questo ostacolare la riforma.  “La riforma della giustizia civile?”, scrive Barocci, su quella «tutti concordano». Eppure, a una settimana dal varo in consiglio dei ministri del pacchetto giustizia, è proprio il decreto legge per abbattere l’arretrato civile a non essere stato ancora trasmesso al Quirinale per la firma del Capo dello Stato e la successiva la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Il motivo? Le ferie dei magistrati. Che il premier Renzi in persona intende tagliare da 45 a 36 giorni l’anno. Dopo aver preteso e ottenuto che nel decreto sul civile fosse inserita la norma che riduce da 45 a 25 giorni (6-31 agosto dal 2015) la sospensione feriale dei tribunali, il premier ha puntato dritto anche alle vacanze dei magistrati.

Toghe, responsabilità ko

Di Simona D'Alessio, Italia Oggi 5.9.2014

2)La responsabilità civile (diretta) dei magistrati per «danno ingiusto» subito dal cittadino esce dalla legge comunitaria. E, dietro l’angolo, c’è il ddl Orlando, varato lo scorso 29 agosto, che stabilisce che ci si possa rivalere, ma agendo contro lo stato. È l’esito dei lavori della commissione politiche Ue di palazzo Madama sulla legge di delegazione europea 2013-secondo semestre (ddl 1519) e sulla legge europea 2013-bis (ddl 1533), approdate ieri in Aula per la discussione generale. La staffetta parlamentare cambia, così, le norme approvate a Montecitorio, a firma di Gianluca Pini della Lega Nord, autore di un emendamento in cui, oltre chiamare in causa esplicitamente il giudice, il ricorrente avrebbe potuto ottenere (naturalmente se accertata la colpevolezza del magistrato) risarcimenti sia per lesioni patrimoniali, sia per quelle «che derivino dalla privazione della libertà personale» (ItaliaOggi del 12/6/2014); i deputati si erano espressi sulla modifica con voto segreto, e ai «sì» del centrodestra si era unita parte della maggioranza.  La linea su cui si muove via Arenula, al contrario del Carroccio, si fonda sulla responsabilità indiretta della toga: nei casi di «dolo, o negligenza inescusabile», anche legati a travisamento del fatto, o delle prove, lo stato dovrà obbligatoriamente rivalersi, nell’arco di 3 anni, sul magistrato, richiedendo il 50% del suo stipendio annuale.

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