STROZZATI DALL’ANTIMAFIA - TROPPI POTERI

DISCREZIONALI IN MANO ALLE PROCURE

(MAGARI POI SMENTITE DAI TAR) - COSÌ LE LEGGI CONTRO COSA NOSTRA RISCHIANO TALORA DI AZZOPPARE AZIENDE SANE E FARLE FUGGIRE

Sergio Patti per la Notizia (www.lanotiziagiornale.it)

Il caso più clamoroso è la Italgas, che fa capo a Snam, e dunque a Cassa Depositi e Prestiti ed Eni: c’è un contratto sospetto di pochi milioni, ma tanto è bastato ai giudici per bloccare l’intera azienda. E poi la Eccher, al centro di una informativa interdittiva antimafia “non su fatti concreti ma su un orientamento aprioristico” (segnala il Tar)….

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Giudici che da controllori diventano arbitri dei mercati, mettendo con sempre maggiore facilità nello stesso calderone società frutto di proventi illeciti e grandi gruppi industriali. L’effetto è di scoraggiare ulteriormente le imprese sane che lavorano in alcune aree del Paese, con il sud in particolare, e di far fuggire consistenti investimenti. La vicenda più recente è quella dell’Italgas. Ma non si tratta di un caso isolato…..

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L’inchiesta, nata da una costola di un’indagine sul riciclaggio dei beni dell’ex sindaco mafioso Vito Ciancimino è ancora in corso, ma intanto Italgas – che gestisce opere per centinaia di milioni – è bloccata perché tra centinaia di appalti uno è finito a una società sospetta. In gioco c’è un contratto che non supera il valore di 8 milioni (un’inezia nel giro d’affari del colosso del metano) ma tanto è bastato ai giudici per bloccare non solo il contratto nel mirino bensì l’intera amministrazione dell’azienda

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La vicenda di Rizzani de Eccher in Veneto, come quella dell’Italgas in Sicilia, sono pertanto sintomatiche di una giustizia che blocca con forse troppa facilità le imprese. Finendo per fare un danno enorme all’intera economia del Paese

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