Gaza, primo blitz di terra israeliano

Summit Usa-Gb-Francia-Germania

A Vienna vertice per la tregua. Ancora raid sulla Striscia: oltre 160 morti.

Volantini dell’esercito sulla zona Nord: «Lasciate le case, bombardiamo»

Conto alla rovescia per l’intervento di terra a Gaza. Israele prepara il grande attacco contro Hamas. In Medio Oriente potrebbe essere la giornata decisiva per l’offensiva via terra nella Striscia. E mentre si contano le vittime della sesta notte consecutiva di raid, la diplomazia internazionale prova a battere un colpo con Onu, Usa ed Europa che inseguono la tregua.

OLTRE IL CONFINE 

Una breve operazione di terra è stata lanciata nella notte contro un sito di lancio di missili di Hamas nel nord della striscia di Gaza.L’esercito israeliano dà notizia di quattro soldati leggermente feriti, senza aggiungere ulteriori dettagli. Secondo la radio pubblica israeliana, il blitz è stato effettuato da un commando d’elite della marina.

LA PRIMA INCURSIONE 

Il braccio armato di Hamas ha confermato che un contingente israeliano ha tentato di sbarcare su una spiaggia e che c’è stato uno scontro a fuoco con combattenti palestinesi. Si tratta della prima incursione terrestre dall’inizio dell’offensiva israeliana. Il tenente colonnello dell’esercito israeliano Peter Lerner ha confermato il blitz-lampo spiegando che l’operazione è andata a buon fine: «Abbiamo distrutto un sito per il lancio di missili a lunga gittata. La missione è stata portata a termine», ha spiegato il portavoce. «I membri di un commando sono stati attaccati e hanno risposto. Quattro soldati sono stati leggermente feriti», ha aggiunto. Intanto nella notte sono proseguiti i raid sulla Striscia: un giovane palestinese di 14 anni è rimasto ucciso. Secondo la polizia di Gaza, 17 raid avrebbero colpito la regione tra le ore 4 e 5 locali. Al sesto giorno dei bombardamenti, le vittime sono oltre 160. 

RECORD DI VITTIME CIVILI 

I bombardamenti da aria e mare di Israele hanno causato ieri il bilancio più pesante: almeno 45 vittime civili. A Tufah le vittime sono state 15. L’agenzia di stampa Al Quds Press afferma che a Beit Lahya, a Nord di Gaza, è stato colpito un orfanotrofio causando la morte di tre bimbi disabili ma fonti ufficiali israeliane, da Roma, smentiscono: «È falso». Dei 150 morti palestinesi oltre 20 sono minorenni e ciò accresce le pressioni internazionali per arrivare ad una rapida tregua. Intanto l’esercito israeliano ha lanciato volantini sulla zona Nord della Striscia: «Chiunque trascuri le istruzioni metterà la vita di se stesso e della sua famiglia a rischio. Attenzione», si legge. Israele di fatto invita gli abitanti ad abbandonare prima di mezzogiorno le case. «L’operazione dell’esercito - è scritto - sarà breve». 

CACCIA AI LEADER DI HAMAS 

Nelle ultime 24 ore le forze israeliane hanno colpito 150 obiettivi nella Striscia di Gaza, bersagliando lanciatori di razzi, case di leader di Hamas e singoli miliziani di Hamas come della Jihad Islamica. Sin dall’inizio dell’operazione «Protective Edge» Israele ha realizzato 1220 raid colpendo oltre 630 lanciarazzi, 230 centri militari e 222 tunnel ma fonti palestinesi affermano che in realtà sono state distrutte 282 case private ed altre 9000 sarebbero state danneggiate. Con un evidente gesto di sfida Hamas ha annunciato con l’anticipo di un’ora il lancio di più missili a lungo raggio J-80 contro Tel Aviv, tutti intercettati dalle batterie dell’Iron Dome. Hamas parla comunque di «successo». Intanto sempre ieri, per il secondo giorno di seguito, dal Libano sono piovuti missili su Israele, raggiungendo Nahariya e Rosh Hanikrà, a conferma della presenza di gruppi locai intenzionati a sostenere Hamas nella crisi in atto.

LE TRATTATIVE SULLA TREGUA 

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu lancia un appello per l’«immediato cessate il fuoco». Esiste una bozza di possibile accordo, redatta dall’Egitto assieme al Qatar, che sarebbe stata già sottoposta alle parti. L’accordo si comporrebbe di due punti: uno sulla sicurezza e l’altro su aspetti socio-economici. Oggi a Vienna Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia e Germania discuteranno una proposta di cessate il fuoco. Il ministro degli Esteri britnnico Hague ha riferito di aver parlato sia con il suo omologo israeliano Avigdor Lieberman sia con il presidente palestinese Abu Mazen. A Lieberman, Hague ha chiesto il rinnovo del cessate il fuoco fra Israele e Gaza in base all’accordo raggiunto tra le parti nel 2012, mentre ad Abu Mazen il capo della diplomazia britannica ha chiesto di fare «di fare tutto quello in suo potere» per raggiungere l’obiettivo di uno stop. Il presidente francese, Francois Hollande, ha avuto un colloquio telefonico con il premier turco Recep Tayyip Erdogan, per parlare della «grave situazione a Gaza» e per agire a favore di un cessate il fuoco tra israeliani e palestinesi. L’Italia - presidente di turno della Ue - ha proposto che la «drammatica situazione mediorientale» sia al centro del Vertice tra i leader europei, mercoledì a Bruxelles. 

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La Stampa, Molinari, 13.7.2014

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