LETTERE AL DIRETTORE del Il Foglio

Hanno acclimatato i nostri, a me non riesce con la Spinelli

1-Al direttore - Secondo Napolitano tra i poteri di un procuratore della Repubblica rientra anche quello di dimenticare per 6 mesi un fascicolo in un cassetto. La legge per i nemici si applica e per gli amici si interpreta. E’ la giustizia bellezza… E non possiamo farci niente.

Frank Cimini

Non capisco. Pare che Bruti Liberati avesse diritto a quella che nel Csm hanno definito gestione “personalistica” sospetta dell’inchieta sul caso Ruby. A me sembra enorme. Ma Napolitano e il Csm fanno marcia indietro, e mi sembra che nessuno abbia voglia di protestare. Mah, difficile da capire.

2-Al direttore - Sono il genitore di un ragazzo che dal dicembre 2002 è in stato vegetativo, minimamente cosciente. Ho letto con interesse l’articolo sul Foglio di martedì e voglio portare la mia esperienza. Alcune volte mio figlio, che gestiamo in casa, apre gli occhi e ci guarda o accenna a un bacio, dopo che mia moglie gli ha sfiorato con le labbra la guancia oppure, ripetendo diverse volte la parola mamma, lui la sillaba. Quando accadono queste cose, a me e a mia moglie, si accende una luce immensa che ci dà una gioia indescrivibile e la forza di lottare per rendergli l’esistenza più accettabile.

Sergio Famà

Giro all’amico Marco Cappato questa bella lettera che parla da sola.

3-Al direttore - Dicono che i duri allenamenti imposti da Prandelli - dentro una sauna con più di 35 gradi e il 70 per cento di umidità - adesso consentono agli Azzurri di sopportare il clima brasiliano. Allora perchè io, che da sempre leggo Gustavo Zagrebelsky, Roberta de Monticelli, Alberto Asor Rosa e tutta la Compagnia della Firma, resto ancora senza fiato nel seguire le scomposte contorsioni politiche di Barbara Spinelli? Cordiali saluti.

Rodolfo Maida

4-Al direttore - La proposta di Renzi, riportata nei dettagli sull’Unità di ieri circa il riconoscimento legale delle convivenze omosessuali era da tempo nell’aria. Ciò che lascia interdetti è il volerlo limitare alle sole convivenze gay, senza estenderlo alle coppie eterosessuali. Se fossi parte di una coppia convivente etero griderei subito allo scandalo e alla eterofobia, ed in effetti non vi è ragione al mondo che fermerà la Consulta dal dichiarare l’incostituzionalità della norma laddove non preveda l’estensione del riconoscimento alle coppie etero. L’autentica discriminazione che Renzi mette in campo è tuttavia dettata da ragioni ben diverse da quelle apparenti. I più vicini al premier vi diranno che le coppie conviventi eterosessuali che vogliano veder riconosciuti i loro diritti hanno la possibilità di farlo mediante il matrimonio, ma la verità è un’altra. L’astuto presidente del consiglio non vuol replicare l’errore del governo britannico che – alcuni anni or sono – rischiò di mettere sul lastrico la previdenza sociale di Sua Maestà con il riconoscimento della rilevanza pubblica delle convivenze – omo o etero che fossero. Capirai! Tutte le badanti che risultavano convivere con il proprio anziano di spettanza (maschio o femmina non importa) si precipitarono a chiedere i sussidi pubblici e – alla morte del “badato” – chiesero in massa la pensione di reversibilità. Cifre da capogiro costrinsero il governo inglese ad una precipitosa retromarcia, risolta con le molto più economiche nozze gay. Ecco perché Renzi oggi propone la civil partnership solo per le coppie omo: i numeri semplicemente irrisori di coloro che ne beneficeranno non destano alcuna preoccupazione per le fragili casse dell’Inps.

Peccato però che il nostro Paese non si regga sull’Inps ma sulla famiglia così come prevista dall’art. 29 della Costituzione. Umiliare o ridicolizzare la famiglia, mettendola sullo stesso piano delle sgradevoli carnevalate di cui al gay pride di due settimane fa porterà prevedibili conseguenze sia all’istituto stesso del matrimonio sia e più ancora alla stessa tenuta sociale dell’istituto familiare. Per non parlare del fatto che il ddl prevede espressamente la possibilità di adozione – anche se per ora limitata ai figli dell’altro partner. Inoltre con la liberalizzazione della fecondazione eterologa ciascuno potrà ordinare su internet i suoi figli e farli adottare all’altro a tutti gli effetti di legge. E quando la famiglia italiana imploderà sotto il peso dei continui attacchi, non basteranno 20 leggi di stabilità a risanare il bilancio della previdenza sociale. Con buona pace del premier, del Partito Democratico e degli italiani.

Simone Pillon

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