Mose, Orsoni: "Il Pd mi spinse
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ad accettare quei soldi"
Libero, 12 giugno 2014
Dopo l'inchiesta, arriva la resa dei conti nel partito. Il Pd è sotto il fuoco delle toghe e lo scandalo del Mose rischia di travolgere il Nazareno. A far tremare Renzi&Co. ci pensa il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, tra i principali accusati per il giro di mazzette in laguna. Orsoni comincia a dire la sua verità e punta il dito contro il partito. Le accuse sono pesanti. Secondo quanto ha ricostruito nell'interrogatorio il sindaco, durante la campagna elettorale del 2010 per le comunali e per le provinciali la segreteria del Pd veneto non era contenta di come stavano andando le cose. Lo spauracchio era Renato Brunetta. La sua candidatura, come racconta Orsoni mise in agitazione i dem. A questo punto Orsoni alza il tiro: "E' a quel punto che vennero da me in tre, Michele Mognato, segretario provinciale del Pd, Zoggia e Marchese, altri due dem del Pd veneto. Sono loro secondo quanto dice il sindaco ad aver insistito perchè si avvicinasse al consorzio e ottenesse il finanziamento.
"Tutta colpa del Pd" - L'accusa dunque è chiara: il Pd avrebbe fatto pressioni su Orsoni perchè accettasse quei soldi. I pm hanno hanno già ricostruito come avvenne quel passaggio di 110 mila euro. Il denaro sarebbe passato dalle mani di Piegiorgio Baita e Giovanni Mazzacurati a quelle di Ferdinando Sutto per poi approdare nelle casse del commercialista di Orsoni. E così adesso dopo le parole di Orsoni si apre la notte dei lunghi coltelli tra i dem. Le parole di Orsoni arrivano fino a Roma e fanno tremare il governo ma anche tutto il Pd della vecchia guardia che teme altre rivelazioni da parte del sindaco di Venezia. Gli esiti dell'inchiesta Mose restano imprevedibili. Il Pd è avvisato...