Sei come sei” della Mazzucco non è osceno, è solo brutto,
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e i ginnasiali non se lo meritano
“Nessuno avrebbe mai sospettato che quel muscoloso, ruvido, stopper della squadra di calcio dell’oratorio (…) la notte si stancava la mano sulle foto di Jimi Hendrix, Valerij Borzov e Cassius Clay. Pure, benché sapesse che Mariani Andrea non soltanto lo avrebbe respinto ma anche tradito e sputtanato, un pomeriggio, quando dopo la partita indugiò nello spogliatoio e si ritrovò solo con lui, Giose decise di agire – indifferente alle conseguenze. Si inginocchiò, fingendo di cercare l’accappatoio nel borsone, e poi, con un guizzo fulmineo, con una disinvoltura di cui non si immaginava capace, ficcò la testa fra le gambe di Mariani e si infilò l’uccello in bocca. Aveva un odore penetrante di urina, e un sapore dolce. Invece di dargli un pugno in testa, Mariani lasciò fare. Giose lo inghiottì fino all’ultima goccia e sentì il suo sapore in gola per giorni. Il fatto si ripeté altre due volte, innalzandolo a livelli di beatitudine inaudita”.
(Melania Mazzucco, “Sei come sei”,
Einaudi Stile libero, pp. 126-127)
Melania Mazzucco è nota per aver vinto lo Strega nel 2003 con “Vita” (Rizzoli). Romanzo nel quale, in alcune pagine, aveva fedelmente parafrasato “Guerra e pace” di Tolstoj (riaffiorato, pare, dall’inconscio, e non dalla libreria di casa o da Google). Se infliggiamo ai lettori un campione della prosa mazzucchiana, è solo perché “Sei come sei” è stato adottato come testo da far leggere e commentare da alunni del ginnasio nel liceo romano “Giulio Cesare”. Il romanzo – presentato come la storia di “una famiglia normale”: lui e lui, più figlia ottenuta in Armenia con l’utero in affitto – è stato scelto da alcuni docenti impegnati nel programma di lotta alle “discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”. Qualche studente ne ha parlato a casa, qualche genitore ha chiesto spiegazioni e i Giuristi per la vita hanno denunciato i docenti per “divulgazione di materiale dichiaratamente osceno” tra ragazzini di tredici-quattordici anni. Non è mancato il gruppo di beoti che ha colto l’occasione per dispiegare davanti al liceo uno striscione con su scritto: “Maschi selvatici, non checche isteriche”.
Ma la vera occasione l’ha colta la Mazzucco. Sulla Repubblica, ha parlato ieri di “intimidazione squadrista” a proposito dei professori denunciati, e ha lamentato nientemeno che il ritorno dell’Indice, lo strumento con cui la chiesa condannava alla proibizione “il meglio della letteratura e del pensiero occidentale”. Categoria nella quale – basta aprirlo a caso – sarebbe piuttosto arduo inserire “Sei come sei”. Perfetto esempio di quanto possa essere brutta la (pseudo) letteratura al servizio dell’ideologia e del politicamente corretto, occasionalmente in versione gay friendly. Della ragazzina Eva, che ha “due papà”, Christian e Giose, ed è nata da maternità surrogata, ci viene detto che “è una bambina precoce, dall’intelligenza non comune”. La sua “famiglia normale” è stata costruita grazie a una “portatrice” (testuale, altrove si dice “surrogata”), della quale ai due futuri “papà” interessavano i “parametri unicamente biologici” (che altro, sennò?). Anzi, “zoologici, aveva osservato Christian. Non cercavano una donna, ma una femmina”. E’ da questa pratica edificante che nasce dunque Eva. Poi il padre genetico, Christian, muore in moto mentre procedeva a centoventi all’ora su una stradina di campagna, e la sua famiglia non accetta che la bambina rimanga con Giose. Prima, però, c’era stata la terribile umiliazione della festa della mamma. Entità obsoleta e antidemocratica, nel mondo arcobaleno della Mazzucco (la mamma, non solo la festa). E dire che all’inizio la maestra – si era forse consultata con i colleghi del “Giulio Cesare”? – “l’aveva soppressa, per non offendere la sua sensibilità… I bambini si erano lamentati, gli altri genitori avevano protestato, i suoi avevano acconsentito a ripristinarla, e così quel giorno, mentre i compagni fabbricavano un disegno o una statua di Das per la mamma, a lei non venne in mente niente da offrire a una donna che non poteva né voleva immaginare”.
Noi invece non immaginiamo la felicità della Mazzucco per tanta pubblicità a buon mercato. La preside del “Giulio Cesare”, nel difendere la scelta di farlo leggere ai ginnasiali, ha detto che “Sei come sei” è un “bel libro, pieno di poesia e delicatezza”. Una prova? “La cabina era poco più grande di un ascensore, ma provvista di riviste pornografiche per stimolare l’erezione. Donne e uomini nudi, organi genitali squadernati in primissimo piano, adatti a ogni tendenza sessuale. Giose apprezzò la sensibilità dei dottori. Ma lo disgustò l’idea di concepire suo figlio masturbandosi sulla fotografia di uno stallone professionista. Chiuse gli occhi, pensò a Christian, e attivò la mano. Eiaculò in quattro minuti, e per la fretta maldestramente metà lo schizzò fuori. Gocce di liquido cremoso e opalescente colavano sul bordo del contenitore. Dovette pulirlo col kleenex. Il dottore incamerò il suo sperma e lo spedì in laboratorio senza commenti”. Appunto.
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di Nicoletta TiliacosDemo fellatio, 30.4.2014