Bondi: "Forza Italia non ha una strategia". Poi rettifica
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"Mia analisi fraintesa". lL'ex coordinatore Pdl: "Ora tutto è
affidato al carisma di Berlusconi". Poi precisa: "La mia analisi fraintesa"
Luca Romano - Mer, 23/04/2014 - 19:39 Il Giornale
Il centrodestra è "diviso" e "privo di una strategia per il futuro". Per questo è meglio puntare su Matteo Renzi. A dirlo è Sandro Bondi che in una lettera a La Stampa dice la sua sulla situazione politica di Forza Italia.
Tutto è "affidato più ancora che nel passato al carisma di Berlusconi. Resta un gigantesco problema che riguarda l’identità del centrodestra in Italia", si rammarica, chiedendo all'ex premier a dire "chiaramente che se Renzi farà delle cose giuste lo sosterrà e che lo criticherà o lo avverserà con fermezza solo se non manterrà fede alle sue promesse di cambiamento e di modernizzazione dell’Italia".
L'attuale premier per Bondi "rappresenta senza dubbio la prima vera cesura nella sinistra italiana rispetto alla sua tradizione comunista". Non solo: "La sinistra di Renzi si colloca oltre la tradizionale socialdemocrazia europea, ed è più simile alla sinistra liberal americana di Obama e al nuovo labour party di Blair", aggiunge, "Un’autentica rivoluzione liberale Berlusconi non ha potuto farla perché i suoi principali alleati, da Fini a Casini, da La Russa a Bossi erano tutto fuorchè liberali. La forza di Renzi nasce in fondo dal fatto di proporsi di realizzare quel cambiamento e quella modernizzazione che il centrodestra non può dichiarare di aver realizzato pienamente. Per queste ragioni il centrodestra dovrà scegliere, soprattutto dopo l’esito delle elezioni europee, quale tipo di opposizione condurre al governo Renzi: contrastare il suo impeto riformatore e modernizzatore oppure incalzarlo e sostenerlo in un’opera di cambiamento dal cui fallimento nessuno beneficerebbe".
Un richiamo, insomma, a quell'opposizione responsabile che lo stesso Berlusconi ha promesso fin dall'inizio. "Il lucido ragionamento svolto da Sandro Bondi conferma la profonda confusione politica che attraversa Forza Italia, ma quello che è più stupefacente è la serenità con cui egli involontariamente dichiara l’implicito fallimento politico del suo partito", afferma però il presidente del Ncd Renato Schifani, "Infatti, dopo aver diviso traumaticamente il PdL e abbandonata la linea stabilita di cooperare, responsabilmente, in una situazione di assoluta emergenza, in un governo di coalizione con il centrosinistra, introducendo nel programma i valori e le proposte che qualificano l’area moderata rappresentata dal centrodestra, Forza Italia oscilla ormai tra l’estremismo più velleitario e il sostegno al progetto di Matteo Renzi, che, se certamente rappresenta una novità perchè cerca di rompere con i residui del postcomunismo, permane, tuttavia, nell’ambito di uno schieramento alternativo a quello dei moderati che afferiscono al Ppe.