Fratello Tariq. L’islamista è il nuovo consulente
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del premier Cameron. A Parigi però è persona non grata
Il più blasonato e controverso intellettuale islamico d’Europa, Tariq Ramadan, che si muove nell’alveo dei Fratelli musulmani (è nipote del venerato fondatore, Hassan al Banna), è diventato “consigliere religioso” del premier inglese, David Cameron. Ramadan è uno dei quattordici membri influenti dell’Advisory Group sulla libertà religiosa, guidato dalla baronessa Warsi. “David Cameron deve essere profondamente imbarazzato per questa nomina”, incalza Douglas Murray, direttore della Henry Jackson Society che accusa Cameron di cedere al fondamentalismo islamico. “Il professor Ramadan ha molta esperienza da portare in merito alle materie islamiche”, ha risposto il Foreign Office alle critiche per la nomina di Ramadan a consigliere religioso di Downing Street.
Si dice che Ramadan abbia ispirato le recenti linee guida redatte dalla commissione Universities UK, che prevedono la possibilità che “gruppi religiosi ultra ortodossi” possano separare il pubblico femminile e maschile durante gli eventi nelle facoltà del Regno Unito. “Le preoccupazioni di coloro che si oppongono alla segregazione non devono impedire ai gruppi religiosi di partecipare a un dibattito secondo i loro princìpi”, recitano le linee guida. “Se ogni volta che c’è la segregazione non vado a parlare, non potrò raggiungere le persone che voglio”, ha detto Ramadan a giustificazione di questo protocollo. Mentre Ramadan veniva nominato consigliere, il premier Cameron lanciava un’inchiesta per “comprendere i valori della Fratellanza musulmana e il loro legame con l’estremismo”. Secondo un articolo del Time, Cameron avrebbe subìto pressioni dai governi di Egitto e Arabia Saudita, arcinemici della Fratellanza, secondo i quali Londra è “il centro logistico delle attività della Fratellanza”, gruppo messo fuorilegge da Riad e dal Cairo.
Il nome di Tariq Ramadan si porta molto bene in Inghilterra, dove è stato appena invitato a tenere l’annuale conferenza che porta il nome di George Orwell. Una scelta quanto meno ironica, visto che Orwell era contro la censura religiosa, mentre Ramadan ha lanciato con successo una campagna per cancellare a Ginevra la produzione teatrale di “Le fanatisme, ou Mahomet le Prophète” di Voltaire. Totalmente diverso l’approccio del nuovo premier francese, il socialista Manuel Valls, che dice di essere fiero di “essere l’unico che a sinistra ha combattuto Tariq Ramadan”. Un anno fa due ministri francesi, Manuel Valls, allora titolare dell’Interno, e Najat Vallaud-Belkacem, alle Pari opportunità, abbandonarono una conferenza internazionale organizzata a Firenze a causa proprio della presenza di Ramadan. Vallaud-Belkacem disse che è inaccettabile chi, come Ramadan, vorrebbe soltanto una “moratoria” sulle lapidazioni femminili. Inoltre, secondo Belkacem, Ramadan è uno dei predicatori che hanno fatto di più per moltiplicare il numero di veli in Francia, in nome di una lettura fondamentalista del Corano. Anche l’ex segretario socialista francese, Martine Aubry, e un alto dirigente del partito, Laurent Fabius, hanno ritirato le proprie firme da una petizione in cui si chiedeva al governo di rinunciare al dibattito sul ruolo dell’islam in Francia. Il motivo? La presenza, fra i firmatari, di Ramadan. La Aubry ha affermato di dispiacersi del fatto che la sua firma fosse finita accanto a quella di Ramadan e aveva boicottato l’invito della Lega islamica nella sua città perché al convegno c’era Ramadan. La socialista lo ha accusato di “incitamento all’odio”. Ramadan è persona non grata anche in Olanda. Quattro anni fa il comune di Rotterdam lo ha licenziato dopo aver scoperto le sue dichiarazioni sulle donne. In una videocassetta, Ramadan dice che le donne “devono tenere lo sguardo fisso a terra per strada”. E ancora: “Allah ha una regola importante: se cerchi di attirare l’attenzione attraverso il profumo, attraverso il tuo aspetto o i tuoi gesti, non sei nella direzione spirituale corretta”.
Oggi Ramadan dirige il Research Center for Islamic Legislation and Ethics, istituto di punta a Doha, in Qatar, dello sceicco della Fratellanza, Yusuf al Qaradawi.
FQ. di Giulio Meotti15 aprile 2014 - ore 10:00