Renzi rottama i burocrati "Sono loro che

 intasano l'iter delle riforme"

24/02/2014, Libero

Super-toghe e burocrati: chi Renzi vuol fare fuori

Se non sei parte della soluzione, allora sei parte del problema. Con questo spirito Matteo Renzi è pronto a mettere mano alla faraginosa macchina statale dichiarando guerra a quanti ritiene responsabili di lentezze, imbuti, tappi burocratici. A cominciare dai capi dipartimento, capi di gabinetto e capi degli uffici legislativi che sono in grado di condizionare l'iter di formazione delle leggi quando non affossarle e ritardarne l'applicazione con decreti attuativi impossibili. Renzi, nonostante i suoi gli consigliano di andarci piano, vorrebbe dare un segnale fin da subito con un decreto legge da far approvare nei primi Consigli dei Ministri della sua era per rompere "un corto circuito dannoso per l'Italia e per l'azione del governo".

Tutte le poltrone che ballano - Secondo le informazioni in possesso di Repubblica la lista di chi far fuori è pronta con circa 25 posizioni da rottamare. Del resto ha già cominciato Graziano Delrio, neo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che ha nominato Mauro Bonaretti come segretario generale di Palazzo Chigi al posto di Roberto Garofoli, ex capo di gabinetto di Filippo Patroni Griffi quando era ministro della Funzione Pubblica. Entrambi, attualmente, sono consiglieri di Stato, ma la loro poltrona traballa. Come quella di Rosanna De Nictolis (Ambiente), Marco Lipari (Beni Culturali), Goffredo Zaccardi (Sviluppo Economico), Carlo Deodato (capo dell'ufficio Legislativo), Alfredo Storto (capo del legislativo alla Funzione Pubblica), Antonio Catricalà (già segretario generale e sotto segretario a Palazzo Chigi). A rischio, secondo Repubblica, c'è anche Francesco Tomasone potente capo di gabinetto con moltissimi ministri del Lavoro e da molti ritenuto corresponsabile del pasticcio esodati. E pure Mario Alberto di Nezza, capo di gabinetto alla Sanità, Giacomo Aiello (Infrastrutture) Daniele Cabras (Economia). Tutto sta a vedere come e con chi Renzi intenderà sostituire questa potente casta silenziosa e invisibile.

I dati che correvano sui giornali con il Governo Letta erano che su 430 Decreti approvati dal Governo solo 29 erano stati resi applicabili dalla burocrazia. Opact

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