“Basta camminare per essere più veloci di Letta”
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Bersani PD: senza fiducia al Governo il partito sparisce
Giornalisti PD in crisi senza Berlusconi. Alla Tribuna da un po’ di tempo, 10 mesi, non si scriveva più di politica. Perso Berlusconi, digerito il governo di larghe intese voluto da Napolitano ex PCI, ogni mattina alcuni giornalisti restavano in attesa di decisioni di Letta, quello del PD. Poi ò venuta la Direzione del PD che ha deciso la crisi di governo e indicato Renzi a sostituire Letta, tutti e due del PD. I giornalisti più “sinistri” non hanno digerito la decisione e la candidatura di Renzi e hanno cominciato a sbandierare, oggi non 10 mesi fa, che la forma era anche sostanza: si doveva andare alle elezioni (senza dire perché oggi ma non 10 mesi fà).
Lo scoglio divergenze sembra superato anche all’interno. Civati e i suoi vengono ripresi da Bersani: senza la fiducia a Renzi il partito sparisce e Civati fa un passo indietro. Con la rappresentanza delle correnti interne nel Governo e poi nella prossima nomina dei Sottosegretari, come avviene in tutti i partiti da 60 anni, anche gli appetiti di tanti verranno soddisfatti. L’importante è che poi non blocchino l’attività da dentro del Governo, non remino contro e non vadano per conto loro
Basta camminare per essere più veloci di Letta scrive oggi su Tribuna Daniele Ceschin, storico e giornalista certamente non renziano e solleva tanti problemi irrisolti dal governo Letta. Fra i tanti manca la riforma della giustizia ma lui, antiberlusconiano, lo fa di proposito: la battaglia contro continua. In questa battaglia ad personam che continua in altri modi, non si tiene conto del fatto politico: senza i voti di Berlusconi il Governo ha difficoltà di fare le riforme considerate e si addormenterebbe come il governo precedente oggi criticato. Sempre che Forza Italia faccia l’opposizione presente e propositrice che ha detto di fare
In questa battaglia contro B. oggi, dopo l’intervista a Del Rio futuro sottosegretario alla Presidenza e alter ego di Renzi, si schierano i giornali mettendo in risalto i problemi accennati più importanti, per loro a seconda della loro collocazione politica: Il Fatto: serve legge sul conflitto di interessi; Lettera 43:si alla legge sul conflitto di interessi, no la patrimoniale ; Il Corriere: tassare i BOT?; Il Giornale: in arrivo nuove tasse. Riforma della burocrazia.
Conflitto di Interessi, il retro pensiero va naturalmente a Berlusconi ma non avraà risalto quello dei 2 Ministri: Giuliano Poletti (cooperative rosse) e Maurizio Lupi (Compagnia delle Opere) "che si sono istintivamente piazzati uno vicino all'altro insieme valgono 230 miliardi di fatturato e rappresentano 80 mila società. Per arrivare al loro giro d'affari, bisogna sommare Eni, Enel e Telecom Italia" . Altro che quelli di Berlusconi, conflitto di interessi !!!
Tutto ruota attorno alla tenuta del PD che non può sbagliare questa volta come in tante altre occasioni.
CW, 23.2.2014