Alfano” io il quid ce l’ho” e le parole per Renzi:

«Letta Ha fatto un discorso di sinistra» E  sfida Renzi

sui costi della politica. Sulla legge elettorale il vice premier si affida a Letta: «È il nostro interlocutore, si parte dalla maggioranza». Abbiamo capito che se cade Letta addio Alfano.

«Noi non potevamo chiedere un discorso politicamente più vantaggioso per noi di quello che ha fatto Renzi. Lui ha fatto un discorso di sinistra radicale sull’immigrazione, sul lavoro, sul sindacato e le unioni gay, un discorso di sinistra-sinistra, a noi va benissimo». Lo ha detto il vice premier e ministro dell’Interno Angelino Alfano a «In mezz’ora» di Lucia Annunziata. «L’unica cosa che Renzi, se voleva fare sul serio, doveva dire è che il finanziamento pubblico ai partiti va tagliato da domani mattina, non dal 2017.”

Letta Interlocutore. Si continua con le furbate, taglio dal 2017( non da subito) , e Alfano fa capire che non ne sapeva nulla di questa decisione del Presidente del Consiglio presa strumentalmente con un decreto legge per togliere pedine a Renzi suo compagno di partito. Interlocutore quindi e anche  dispotico.

Legge elettorale. Lo spostamento dalla Camera a un'altra della discussione sembra sia stata una grande battaglia. Noi non l’abbiamo capita e se pensiamo che la Finocchiaro è da 9 mesi che l’ha il fascicolo sul tavolo e non l’ha mai aperto, che si è sempre detto che una volta approvata la legge elettorale si sarebbe andati a votare, tutto fa pensare che nessuno la vuole perché il voto fa pura. Adesso c’è una nuova furbata, dopo che Renzi ha vinto: la legge elettorale la fa il governo con la sua nuova maggioranza e non i partiti. Sottigliezze della politica che la gente non comprende. Risultato della furbata? Si farà la legge a fine 2014 per andar a votare nel 2015. Come sarà nessuno di noi lo sa.

Riforme. Tutta l’Europa e altri ce le chiedono. Quelle sul lavoro, quelle fiscali ristrutturando anche le tante  imposte esistenti, diminuendole,   la fine dello statalismo con la diminuzione delle spese e della burocrazia, la chiusura degli Enti inutili che servono solo a collocare gli “amici”, la riorganizzazione degli enti pubblici e delle loro partecipate. Questo niente. E’ un continuo tassare per dare a qualcuno e poi toglierlo con una altra legge, ma fino a quando chi lavora dovrà dare visto che in tasca loro rimane il 45% di quanto si guadagna ? Siamo fermi alle modifiche marginali tipo assicurazioni e scatola nera, lo stato dei figli di matrimonio e non, l’affitto da pagare e la pensione a mezzo banca, sulla casa le molte  imposte che gravitano nascondono la imposta  patrimoniale che dovrebbe servire a diminuire il deficit pubblico che invece aumenta di anno in anno causa la spesa pubblica non frenata perché ci sono aree dove vivono e prosperano “gli amici”.

Governo che galleggia, parolaio e pieno di interessi di potere ora maggiormente parlando di vendita di beni e società pubbliche.

Il problema è dentro il PD. O vince Renzi o vince Letta e fino a quel momento regnerà incertezza nella linea di Governo.

Ci fermiamo comprendendo il disagio messo in luce dai “forconi”, povertà e rabbia di un ceto medio che va in polvere, da cui ci distinguiamo solo per ragioni culturali e politiche.

Corvo Rosso, 15.12.2013

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