LA SCISSIONE A DESTRA PORTA PIÙ VOTI:

“FORZA ITALIA” E “NUOVO CENTRODESTRA” INSIEME HANNO

IL 2,4% IN PIÙ (E ORA VINCEREBBERO LE ELEZIONI)

Forza Italia si attesta al 21,1% e il Nuovo centrodestra al 6%, insieme al contributo di Lega e altri partiti, la coalizione arriverebbe al 37% - In vantaggio di 4 punti sul centrosinistra fermo al 32,9% (Pd al 27,4% e Sel al 4,3%) - Grillo al 20%, il Centro al 4,3% - Ma il Pd potrebbe essere più competitivo dopo la decadenza di Berlusconi…

Renato Benedetto per il "Corriere della Sera", 25 NOV 2013 12:05

Dividi(ti) e comanda. È la fotografia dell'andamento del centrodestra nelle intenzioni di voto, dopo la separazione tra Berlusconi e Alfano. La divisione degli elettori è, come prevedibile, a vantaggio di Forza Italia, che si attesta al 21,1%. Ma il 6% del Nuovo centrodestra, insieme al contributo di Lega e altri partiti, porta la coalizione al 37%. In testa con 4 punti di vantaggio sul centrosinistra (al 32,9% con il Pd al 27,4% e Sel al 4,3%).

E con un guadagno di 2,4 punti rispetto alla vigilia del divorzio (il centrodestra era al 34,6% il 14 novembre). Sono i numeri di Swg per il Corriere della Sera . La spaccatura fa bene alla coalizione: aumenta l'offerta e si intercettano più voti.

«Questo può essere un fenomeno di breve durata - nota l'istituto di ricerche triestino - in quanto il centrosinistra potrebbe essere più competitivo dopo la conclusione delle Primarie e la decadenza di Berlusconi potrebbe cambiare le cose; in ogni caso va registrato che la tattica del centrodestra in svariate elezioni, di ampliare la gamma delle proposte politiche, è un elemento che va incontro alla tradizione ancora viva in Italia del multipartitismo». E se la creazione di nuovi partiti viene premiata, è anche vero che nelle intenzioni di voto, rispetto alle elezioni di febbraio, aumenta il peso dei due schieramenti principali a discapito dei poli terzi: i Cinque Stelle sono di poco sotto al 20% (contro il 25,5% delle Politiche) il centro al 4,3% (più che dimezzato rispetto al 10,6 delle urne).

E le divisioni nel centrodestra fanno bene anche al governo Letta. Aumenta di 4 punti rispetto alla scorsa settimana la fiducia nell'esecutivo: è il 26% a dichiarare di averne «molta» o «abbastanza», un elettore intervistato su quattro. E mentre si avvicina il voto sulla decadenza di Berlusconi da senatore, mercoledì, Swg ha sondato cosa pensano gli elettori sulla posizione dell'ex premier.

È la maggioranza, il 60% a pensare che sia il caso per il Cavaliere di ritirarsi e fare politica da lontano (il 44% degli elettori di centrodestra). L'ex premier avrebbe dovuto far cadere il governo lo scorso due ottobre per il 19% degli intervistati. È solo il 10% a pensare che la scelta giusta fosse quella di sconfessare i «lealisti» di Fitto e seguire la linea di Alfano: ipotesi che non convince neanche gli elettori del Nuovo centrodestra (18%).

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