Electrolux,la speranza è ultima a morire.

Facciamo un primo punto, magari ripetendomi in

qualche concetto già espresso in questo giornale e di cui mi scuso,  sulla vertenza che diventa ora una partita a scacchi fra le parti interessate.

Da un Commento su Oggi Treviso, 12.11.2013

L’Azienda non ha mai chiuso definitivamente. Ha mosso la sua prima pedina la indagine conoscitiva della “profittabilità” facendo capire che il nodo sono i costi certi e quelli “invisibili”. Punta alla rielaborazione di un nuovo  modello aziendale o, quanto meno, di una ridiscussione di quello attuale. Che così sia lo testimonia il fatto che i sindacati per avviare la trattativa chiedono la sospensione di quell’indagine.

  1. La forza del sindacato e la capacità di raccogliere attorno ai dipendenti dell’Azienda la comunità, non è più quella di un tempo. I giornali locali non hanno venduto più copie nelle edicole e, comunque non quelle previste,  in questi giorni. La stampa nazionale  non ha riportato la notizia relegandola a un fatto locale come altri che avvengono in questo periodo in tutte le prti d’Italia.  Il Ministro Zanonato è rimasto a Roma affaccendato in altre faccende sembra più importanti e comunque impegnandosi in contatti e trattative a più alto livello che non in quello di ieri lunedì a Susegana. Vedremo in quello di oggi e dei prossimi giorni.
  2. La diocesi di Vittorio Veneto ha toppato con l’affermazione che “le aziende non sono dei turisti nel territorio”, dimenticando che l’Azienda si era impegnata a Susegana per assumere un certo numero di dipendenti e per un periodo di 20 anni. Ne sono passati 30 da quel impegno. L’errore è stato di quelle forze politiche che non hanno saputo in tutti questi anni, predisporre alternative nel territorio nel caso fosse accaduto ciò di cui stiamo discutendo. Ma anche i sindacati hanno dormito o si sono illusi di poter assistere al miracolo senza rendersi conto che gli accordi ultimi con l’Azienda erano al ribasso  e che se non oggi, il problema si sarebbe posto defragante  nel 2015 o 2016. Quindi questione di tempo. Ma tutti sapevano cosa sarebbe accaduto e lo dimostra il fatto che nessuno ha mai speso una parola per rispondere a chi fra i cittadini, chiedeva spiegazioni.
  3. Il problema di una politica nazionale per l’elettrodomestico non è stata inventata da noi e detta in queste pagine, ma ha origini lontane ed era già stata affrontata dal ministro Bersani e dal ex senatore Castro, senza esito e in un momento di vacche grasse. Sarà fattibile oggi ? e come  visto che il senatore Castro ha bocciato qualche giorno addietro la linea della fusione fra aziende del settore?
  4. Il permanere della attuale produzione a Susegana dipende non solo dall’Azienda, dal suo impegno a riconoscere l’unicità del polo della lavorazione dell’acciaio, ma anche  dalla disponibilità del Sindacato di riflettere sulla sua predominanza organizzativa  dualista e esclusiva raggiunta in alcune fasi e decisioni e  in tempi che non ci sono più. Va ristabilito un giusto rapporto con il management aziendale oggi contro e per la delocalizzazione  per motivi a noi sconosciuti.

Non sarà una trattativa facile né si cambierà qualche cosa perché tutto rimanga come adesso,  ma speriamo bene e nell’intelligenza degli uomini coinvolti. 

12.11.2013 Boccuccia di Rose per OT

OPact. Notiamo che nessun partito con il suo segretario locale, ha preso posizione sull'argomento delegando ad altri rappresentanti nelle Istituzioni farlo. Si tengono le mani libere, vecchi e giovani che siano. 

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