L’ARTIGLIO DELLA PALOMBA - TRA POCO I 5 LEADER

DEI PARTITI PRINCIPALI SARANNO FUORI DAL PARLAMENTO:

BERLUSCONI, RENZI, GRILLO, MARONI, VENDOLA. MA NESSUNO SE ACCORGERÀ, VIVONO SOLO IN TV

Monti, il supereconomista col cagnolino, non ha imparato niente dal risotto di D’Alema, scomunica i giornalisti e scopre che Casini è democristiano - I politici sono diventati comparse in una tv collettiva che non ha soldi per pagare ospiti migliori…

Barbara Palombelli per "Il Foglio"

Ritratto di un paese strano, stranissimo. Fra poco potrebbero essere fuori dal Parlamento tutti e cinque i leader delle forze politiche principali: Berlusconi, Renzi, Grillo, Maroni, Vendola. L'Aula sentirebbe la loro mancanza? Chissà. Di certo, oggi la tv sostituisce dibattiti, commissioni e perfino votazioni. Spesso, sui grandi temi di interesse generale non si sa più se una norma sia in vigore o meno e per chiarirsi le idee invece della gazzetta ufficiale si guardano i talk.

I capi vanno nelle trasmissioni importanti, la massa dei parlamentari (dall'alba all'alba del giorno dopo a incipriarsi) sgomitano per apparire nei programmi meno accreditati. Diventati comparse per una tv collettiva che non ha i soldi per pagare gli ospiti, i neoeletti pensano in cuor loro di essere fondamentali e intanto stanno disperdendo la loro credibilità. Senza accorgersene, il che è ancora più grave.

La televisione massacra, e forse una ristampa di McLuhan sarebbe consigliabile anche a Mario Monti: il nostro supereconomista che doveva diventare capo dello Stato, il leader che prima sorrideva al dono del cucciolo, al fotografo di Chi e si faceva vedere ginocchioni a giocare coi nipoti, non aveva imparato nulla dal risotto di Massimo D'Alema? Oggi, invece di licenziare i suoi consiglieri, scomunica i giornalisti e scopre che Pier Ferdinando Casini è democristiano. I nuovi attori-politici-imprenditori che stanno perdendo l'identità in tv sono e saranno tutti per Matteo Renzi: la sua immacolata concezione, alle primarie dell'8 dicembre, anch'essa un miracolo televisivo, sarà seguita certamente da dirette affannate ed emozionate.

Lo ha detto meglio degli altri Flavio Briatore, uno che per fortuna non perde il gusto della battuta da bar: "Non voto la politica, voto Matteo Renzi". Ottimo slogan per l'avversario, il mite e colto Gianni Cuperlo: chi ama la politica, non vota Renzi. Ma come siamo davvero, oltre i sondaggi?

Arrabbiati e protagonisti, fingiamo di commuoverci ogni giorno e ogni sera. Italiani brava gente, si direbbe leggendo le cronache buoniste che narrano di onlus, di volontari, di raccolte di fondi. E invece, siamo diventati cattivissimi. Celebriamo i giusti che aiutarono i nostri fratelli ebrei a rischio della loro stessa vita (sono storie anche della mia famiglia e le conosco bene), e restiamo indifferenti alle centinaia di cadaveri sulle nostre belle spiagge.

Teniamo in gabbia centinaia di africani, profughi e vittime di guerre e dittature a cui abbiamo venduto armi (nessuno dei coraggiosi cronisti scrive più una riga sulle armi da decenni, meglio affondare un assessore al giorno) e non ci fa né caldo né freddo. Avete mai visto le immagini di un Centro di concentramento dove alloggiano gli sbarcati? No, nessuno li mostra.

Soltanto la Radicale Rita Bernardini li frequenta e ce li racconta come un film dell'orrore che non vorremmo e non vogliamo vedere. Forse, siamo cambiati pochissimo. Una gag da anni Sessanta è stata copiata pari pari da Diego Maradona domenica sera in tv. E ancora c'è gente che ha il coraggio di commentarla. Incredibile

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