Letta scatena la guerra del web. "Non è vero che...":

e la rete sarà invasa dalla contro-informazione di Palazzo Chigi

IlPortaborse, 11 luglio 2013, 12:36,

Mi dicono che Letta sia stufo di stare dietro a siti, blog e twittatori che imperversano nella rete sparando cazzate in libertà, tanto chi li smentisce. Dicono che ce l'abbia anche con i portali dei grandi colossi editoriali che sintetizzano con flash questioni complesse finendo per distorcele. Dicono che spesso la sera il premier resti nel suo studio a studiare lo tsunami di informazioni con cui i grillini inondano la rete e  s'interroghi con angoscia su come può uno scoglio arginare il mare. Forse con un'onda di senso opposto, s'è risposto Letta, che ha deciso di passare alle maniere forti, di sporcarsi le mani nei meandri meno istituzionali della rete con una strategia "aggressive", botta e risposta, mena e dai, smentisci e correggi, documenta e inchioda.

Basta con le note ufficiali dell'ufficio stampa sul sito e i simpatici tweettini del premier, a Palazzo Chigi sta per scattare la madre di tutte le battaglie, quella sulla comunicazione web, una vera e propria operazione di controinformazione che Letta ha chiesto in prima persona per arginare il dilagante fenomeno dell'informazione virtuale "fai da te", che alimenta il consenso dei grillini e dell'antipolitica a prescindere dalla correttezza delle informazioni divulgate. Con l'operazione "Non è è vero che..." sulla piattaforma web storify.com Palazzo Chigi invaderà la rete su più livelli, fornendo informazioni di prima mano, contestando quelle che considera false, producendo e pubblicando video, documenti, ribattendo punto su punto alle obiezioni, alle falsità, alle interpretazioni di parte che poi finiscono per diventare oggetto di inciucio politico, di battaglie parlamentari, di catene di Sant'Antonio di leggende che finiscono per diventare realtà per il solo fatto di essere rilanciate in rete.

Per esempio, è già pronta una pagina multimediale, con video, tweet, risposte e correzioni su cose dette da altri, relativa alla legge sull'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, su cui Letta ritiene che siano state scritte tantissime idiozie. http://storify.com/Palazzo_Chigi/finanziamento-ai-partiti-il-progetto-del-governo-l/

Ma non basta: cambierà lo stile dei tweet di Palazzo Chigi, niente fuffa, solo sostanza, messaggi brevi, diretti, con interazioni continue, così come per una pagina frizzatina di Palazzo Chigi su  Facebook, a cui Letta attribuisce grandissima importanta perché va a incrociare un'utenza trasversale di livello socio culturale medio, che è poi la stragrande maggioranza del Paese. La guerra del web sta per scattare. E sorprenderà molti, forse anche i guru che considerano la rete territorio franco di caccia per il facile consenso di chi ha gioco facile a cavalcare malessere e frustrazioni degli italiani. E forse sorprenderà lo stesso Berlusconi.

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata