Processo Mediaset, il Pdl ottiene un giorno di stop

 in Parlamento. Pagamento dei debiti della PA, lotta alla disoccupazione

e all'evasione fiscale le priorità di Letta e del suo governo

La Capigruppo del Senato, a maggioranza e con il voto contrario di Sel e M5S, ha deciso di sospendere i lavori parlamentari su richiesta del Pdl per la giornata di oggi. Mancando l'unanimità tra i presidenti dei gruppi, spetterà ora all'Aula votare il calendario dei lavori. Questa mattina il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani, all'indomani della decisione della Cassazione di tenere l'udienza del processo Mediaset il 30 luglio, aveva chiesto in Aula la sospensione dei lavori dell'assemblea del Senato impegnata nella discussione del ddl costituzione di riforme della Carta costituzionale e l'immediata convocazione di una conferenza dei capigruppo allo scopo di consentire la riunione del gruppo del Pdl in sede permanente per riflessioni politiche. Il presidente Grasso ha quindi accolto la richiesta di convocazione della capigruppo e sospeso i lavori dell'Aula fino al termine della riunione dei capigruppo, convocata per le 11,30. ''Vi è un momento in cui le forze politiche parlamentari sentono il bisogno di riunirsi per discutere – ha detto Schifani – stiamo vivendo come partito un momento estremamente difficile e chiediamo rispetto per le nostre esigenze''.

Il presidente dei senatori Pdl ha quindi assicurato che ''un'eventuale sospensione dei lavori parlamentari non indebolirà la nostra intenzione ed esigenza di riforma dello Stato. Il tempo potrà essere recuperato, non intendiamo frapporci a questo disegno, questa sospensione non arrecherà pregiudizio temporale irreparabile alla scansione dei tempi del ddl costituzionale''. ''Se forze parlamentari sentono il bisogno di riunirsi per discutere e lo chiedono nelle forme previste tutto ciò rientra nel solco della democrazia'' ha aggiunto Schifani.

La decisione della Cassazione di fissare al 30 luglio l'udienza del processo Mediaset a Berlusconi è, secondo Daniela Santanchè, un gesto che va "certamente contro Berlusconi ma è ugualmente contro la pacificazione, è sicuramente contro questo governo". La parlamentare del Pdl ha anche criticato il premier Enrico Letta: "Il comportamento ieri di Letta a me non è piaciuto assolutamente per niente, mi sembra una di quelle tre scimmiette 'non vedo, non sento, non parlo'. Che il presidente del Consiglio ieri non abbia trovato un secondo, un minuto, una parola per stigmatizzare quello che era successo, io lo trovo un fatto grave". Infine l'avvertimento: "Se dovesse arrivare un 'no' sulla richiesta di moratoria dei lavori parlamentari capiremo che non c'è un governo di coalizione. Far cadere un governo – ha aggiunto Santanchè – non è un'azione politica, è una conseguenza di un'azione politica".   

Sempre oggi, la Corte di Cassazione è tornata sulla decisione di fissare l'udienza del processo Mediaset per il 30 luglio motivando così la sua scelta: "E' obbligatorio determinare l'udienza di trattazione di ogni ricorso prima della maturazione del termine di prescrizione di alcuno dei reati oggetto del procedimento''. La precisazione della Cassazione giunge dopo ''le reazioni dei difensori di Silvio Berlusconi e di alcuni esponenti politici''. L'ufficio addetto al'esame preliminare dei ricorsi ''ha rilevato che la maturazione della prescrizione di uno dei reati sarebbe potuta cadere il 1 agosto 2013, compreso nel periodo feriale, e il presidente della sezione feriale ha conseguentemente fissato la trattazione del ricorso per una udienza antecedente a tale data, previa richiesta di abbreviazione dei termini, proposta, nel rispetto della normativa processuale, dalla Procura generale''. FQ 107/

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