Chi ha aiutato Edward il vendicativo?

Greenwald del Guardian, uomini di Wikileaks. La lista è lunga

A marzo 2013, mentre cercava un lavoro con la Booz Allen Hamilton nelle strutture dell’Agenzia nazionale per la sicurezza alle Hawaii, Edward Snowden firmò un accordo di riservatezza e avrebbe dovuto essere informato con cura riguardo la legge sulle comunicazioni d’intelligence. La sezione 798 del codice degli Stati Uniti prevede che commette un crimine federale una persona che “consapevolmente e volontariamente comunica, fornisce, trasmette, rende disponibile a una persona non autorizzata, pubblica o utilizza in una qualsiasi maniera pregiudiziale per la sicurezza o gli interessi degli Stati Uniti” ogni informazione classificata riguardante le comunicazioni d’intelligence.

Snowden ha cercato quel lavoro da contractor per poter pubblicare informazioni classificate d’intelligence, come ha detto in un’intervista al South China Morning Post a giugno. Lo scopo dell’ingresso di Snowden nella Nsa era quello di acquisire informazioni riservate. Snowden ha poi affermato in seguito: “Il mio lavoro con la Booz Allen Hamilton mi ha garantito l’accesso alla lista dei dispositivi in tutto il mondo che la Nsa ha violato, ed è per questo che ho accettato quel lavoro”. Dunque la mia domanda è: Snowden era da solo nella sua impresa di appropriarsi di informazioni riservate? Prima del lavoro alle Hawaii, Snowden era in contatto con persone che in seguito avrebbero gestito la pubblicazione del materiale trafugato.

Due di queste persone, la filmmaker Laura Poitras e il blogger del Guardian Glenn Greenwald, erano nel board della Freedom of the press foundation che, tra le altre cose, finanzia Wikileaks.

Nel gennaio 2013, secondo il Washington Post, Snowden chiese a Laura Poitras di crearsi una password protetta di Skype per poter avere un canale sicuro attraverso il quale comunicare. In febbraio fece una richiesta simile a Greenwald, fornendogli un video su come impostare passo passo una comunicazione protetta. In questo modo, prima del suo ingresso nella Nsa nel marzo 2013 grazie al lavoro con la Booz Allen Hamilton, Snowden è stato aiutato a organizzare un sistema di comunicazioni criptate che avrebbe usato per facilitare la pubblicazione di materiale classificato d’intelligence.

Il 20 maggio, dopo tre mesi di lavoro, Snowden ha detto al suo principale che aveva bisogno di un trattamento per l’epilessia. Il motivo era quello di occultare il suo viaggio a Hong Kong, dove l’operazione di trafugamento dei segreti statunitensi avrebbe trovato il suo compimento. Anche Greenwald e Poitras sono volati a Hong Kong. Sono stati raggiunti in seguito da Sarah Harrison, una rappresentante di Wikileaks che lavora a stretto contatto con Julian Assange, il fondatore dell’organizzazione. Snowden avrebbe portato a Hong Kong i dati rubati su quattro computer e una memoria usb. Ha dato alcuni dei dati riservati a Greenwald, che li ha pubblicati sul Guardian, e ha chiesto a Laura Poitras di girare un video, poi pubblicato sul sito del Guardian, in cui faceva una dichiarazione. Albert Ho, avvocato di Honk Kong, ha assunto il compito di trattare con le autorità della città. Questo piano non si è realizzato nel vuoto. Biglietti aerei, conti di hotel e altre spese sono state pagate. Una casa sicura è stata trovata a Hong Kong. Sono stati assunti degli avvocati, ed è stato organizzato un viaggio in sicurezza a Mosca, un viaggio in cui Snowden è stato accompagnato da Sarah Harrison di Wikileaks.

Il mondo ora sa che il trafugamento dei dati classificati statunitensi è apparso per la prima volta sul Guardian e su altre pubblicazioni il 5 giugno, e che Snowden ha lasciato Hong Kong per Mosca il 21 giugno. Una domanda rimane inevasa: chi ha aiutato e spalleggiato questo ben congegnato furto di segreti americani?

di Edward Jay Epstein (giornalista investigativo americano)

Copyright Wall Street Journal (per gentile concessione di MF/Milano Finanza). Il Foglio, 2/7

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