TENTATIVI ACCORDO TRA PD E PDL SONO IN CORSO
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GESTITI DALLA FAMIGLIA LETTA - 2. CHIARAMENTE NON PUÒ ESSERE BERSANI
IL PREMIER DEL PATTO DI GIANNI E ENRICO LETTA - 3. CULATELLO NON HA PERSO TUTTE LE SPERANZE PER IL SUO PROGETTO DI "GOVERNO DI CAMBIAMENTO": I SUOI LAVORANO ALLA SCISSIONE DEI GRILLINI AL SENATO PER VARARE UN GRUPPO AUTONOMO TALE DA CONSENTIRE ALLA PD DI ARRIVARE A 158 VOTI (TALE IPOTESI SI INTRECCIA CON IL PIANO DI BERSANIANI E GRILLINI PER PRODI AL COLLE PIÙ ALTO) - 4. IL FIDANZATO DELLA PASCALE CON CANE DUDU' INCORPORATO HA DI FATTO RIAFFIDATO A PREVITI LA TUTELA DEI SUOI AFFARI GIUDIZIARI, SOPRATTUTTO IN CASSAZIONE - DAGOREPORT
Nella primavera romana che finalmente avanza e diventa direttamente estate, più si alzano i toni della polemica politica più qualcosa di concreto si muove. È sempre stato così, e sembra stia accadendo anche questa volta. Ecco le cose di cui tener conto, a pochi giorni dall'inizio della madre di tutte le battaglie, quella per il Colle più alto.
Uno. A (con il supporto di Maddalena, non della moglie del ramo Pd, nota giornalista del Corriere probabilmente meno esperta della zia in crostate e affini) ci lavorano da settimane, al punto che a Montecitorio si dice "simul stabunt, simul cadent".
Due. Chiaramente non può essere Bersani Pierluigi il premier di tale patto, a meno che con una grandiosa giravolta rispetto a quanto da lui sostenuto sinora, al motto di "prima l'Italia", non si adegui. Ma e' pressoché impossibile.
Tre. Bersani Pierluigi non ha perso tutte le speranze di andare avanti con il suo progetto di "governo di cambiamento": i suoi continuano a lavorare alla scissione dei grillini al Senato. Dovrebbero varare un gruppo autonomo tale da consentire alla eventuale maggioranza di arrivare a 158 voti. Se ne continua a parlare con insistenza.
Quattro. Tale ipotesi si intreccia con la piattaforma comune di bersaniani e grillini per Prodi al Colle più alto, cosa che farebbe archiviare in un colpo solo tutti i sogni di gloria di Berlusconi Silvio, fidanzato della Pascale con cane Dudu' incorporato. Da cinquant'anni sulla scena, a partire dalle famigerate partecipazioni statali di democristiana e socialista memoria, oggi il marito di Flavia riesce ad essere tra i candidati grillini, indicati da 48 mila votanti via web, un nulla sia rispetto agli otto milioni di voti presi dai grillini stessi, sia a maggior ragione rispetto all'intero corpo elettorale
Cinque. Tra parentesi, ma davvero la sovranità popolare può essere delegata a consultazioni web ripetute due volte, con votanti di cui nulla si sa, una minoranza della minoranza della minoranza? Ma dobbiamo sapere che c'è di più: così facendo, i grillini creano un vulnus grave proprio a quella sovranità popolare cui si appellano mettendo in crisi lo stesso sistema democratico. Per dirla tutta, saremmo già in una deriva sudamericana se in Italia i militari avessero il ruolo che hanno laggiù. Fortunatamente, anche se sono incazzati per la vicenda dei Maro', non sono in grado di fare nulla.
Sei. Nel suo sermone domenicale da ultimo santone della Repubblica, non solo quella di carta, Scalfari Eugenio, reduce da un colloquio con l'ex Re Giorgio intento a fare i pacchi, sostiene che il governo Pd/Pdl deve farlo una personalità esterna ai partiti sul modello Ciampi: "ne' al Quirinale ne' alla guida di governo di scopo vadano dirigenti di partito". Unica via per dare ragione al Fondatore, aggiungiamo noi, per entrambe le cariche ci sarebbe, dopo la fallimentare esperienza Monti/Fornero e compagnia bella, solo Draghi Mario. Lo nominiamo con rispetto se accettasse davvero di tornare, restituendo la Bce ai tedeschi che potrebbero gestirla assumendosi direttamente la responsabilità dei destini dell'euro, senza foglie di fico rispetto a noi poveri paesi mediterranei inguaiati da noi stessi ma anche dall'euro.
Sette. Monti Mario sostiene che vuole tornare riserva della Repubblica. Non possiamo esimerci dal riferire che quando stamattina, tra uno scatolone e l'altro, l'ex Re Giorgio ha letto non ha potuto che pensare tra se' e se': " che testa di...".
Otto. Il fidanzato della Pascale ha di fatto riaffidato a Previti Cesare e ai suoi amici la tutela dei suoi affari giudiziari, soprattutto in Cassazione.