La democrazia in rete di Grillo non funziona:

gli hacker fanno saltare le Quirinarie

Nemesi grillina: la democrazia in rete di Beppe Grillo funziona talmente bene che le "Quirinarie" lanciate dal M5s su Internet per votare il presidente della repubblica che i grillini dovranno votare in Parlamento devono essere rifatte: "Le votazioni per il Presidente della Repubblica di ieri sono state oggetto di attacco di hacker – ha scritto Beppe Grillo sul suo blog – In presenza dell'ente di certificazione è stata riscontrata una intrusione esterna durante il voto e siamo riusciti a determinare le modalità con cui è avvenuto l'attacco. Abbiamo deciso di annullare quindi le votazioni di ieri e ripeterle oggi con nuovi livelli di sicurezza. Ci scusiamo per questo inconveniente e chiediamo di ripetere le votazioni. Grazie per la vostra pazienza". L'Ente che ha certificato le violazioni nel sistema di votazione on line si chiama DNV business assurance: un ente (come si legge su Internet) 'accreditato per la certificazione dei sistemi di gestione aziendale per qualità, ambiente, sicurezza e certificazione di prodotto'. Il nome dell'Ente certificatore, che ieri il deputato 5 Stelle Roberto Fico non aveva voluto rivelare alla stampa, lo svela oggi Claudio Messora, responsabile comunicazione del gruppo grillino al Senato. Messora, sentito telefonicamente dalle agenzie di stampa, spiega che nell'ambito della certificazione, l'ente non è riuscito a identificare l'origine di alcune votazioni. Una sorta di 'troll' che si sarebbero insinuati nel sistema di votazione: insomma, dei veri attacchi hackers. A questo punto, spiega ancora Messora, la votazione si ripeterà oggi (con le stesse modalità di ieri) ma "saranno innalzati i livelli di sicurezza".

Grillo ha dovuto rifare anche l'hashtag per le Quirinarie: non più #iovotoilmiopresidente ma #iorivotoilmiopresidente. Quotidiano, 12/4

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