Napolitano, le cose semplici e le trappole

In politica le cose semplici, per modo di dire, sono le più difficili a farsi.

Fino a ora. I commentatori  infatti in queste ultime ore, indicavano formule semplici: elezioni o  dimissioni ma anche governi presidenziali proprio per scrupolo.

Invece Napolitano para il calcio di rigore di Bersani, assieme a Monti dove sono andati?, che lo voleva battuto e umiliato, non da le dimissioni e rilancia la palla al centro. Caro Bersani parli di governo per il cambiamento e così tutti gli altri ? Bene ho verificato che tutti volete la stessa cosa. Faccio stabilire quali sono i problemi da risolvere per il futuro  governo e poi, ti tolgo caro Bersani, la possibilità di andare a elezioni anticipate e quindi l’opportunità di lasciarti il nemico da combattere, Berlusconi, e  voglio vedere se non cadono le preclusioni del PD ufficiale verso il PDL (unico governo oggi possibile)..  Dite che il problema della nomina del futuro Presidente non è all’odg, ma tutti ne parlate e operate sottotraccia per farne uno “vostro”? Bene, adesso vi costringo a parlarne alla luce del sole e trovare un nominativo comune al di fuori delle maggioranze parlamentari precostituite, compreso Grillo.

Uno statista Napolitano che emerge facilmente da un assieme di politici capaci solo di furberie e mettere trappole per far vivere il proprio partito.

La sinistra sta perdendo ancora una volta, abusando di  parole che agita da 20 anni come riforme e nuovo modo di governare, di farlo veramente, per l’Italia in una situazione disastrosa. Non l’ha capita o la vuole strumentalizzare a fini di parte. Bersani ha menato per un mese la polenta e ci ha fatto sorridere con le frasi e accento emiliano “siam mica qua per pettinare le bambole!!! E per questa frasi sarà ricordato. Per una volta sono d’accordo con D’Alema quando dice “ Pier sta annientando il partito”.   CW

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