DAI, BERSANI, NON E’ L’AUSTERITA’
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Perché è da irresponsabili scaricare ancora le colpe della sconfitta del Pd
sulle politiche di risanamento.
da un articolo sul Foglio di Enrico Morando PD, 19/3
… Perchè abbiamo perso? Per ora, dal Pd sono venute due risposte, tra di loro strettamente connesse. Primo: il voto è una reazione alle politiche di austerità imposte dall’Unione Europea ad egemonia tedesca…
… Secondo: ci ha penalizzato perché ci siamo fatti impelagare nel sostegno al governo Monti. Qualcuno ammette a denti stretti errori di comunicazione e di campagna elettorale, tra giaguari da smacchiare e strumentalizzatori della vicenda MPS da sbranare. Ma è contorno. Il piatto forte resta il primo.
…Non c’è solo la rivolta europea. Dietro la non vittoria della sinistra c’è la storia del fallimento di un impossibile modello di riformismo…
….L’impotenza riformatrice della sinistra e quegli indizi sulla incapacità di imprimere un cambio di regime al nostro paese….
… Il necessario cambio di leadership, il pasticcio nel rapporto con Monti e tutti i messaggi ignorati dei paesi dell’euro….
… Le risposte insufficienti sul ruolo dello stato, le risposte balbettanti sulle banche e quell’addio alla rottamazione….
E ora? Ora, gestita al meglio drammatica impasse creatasi col voto, che ha inaugurato una legislatura nella quale non sarà possibile dare al paese un governo capace di inaugurare il lungo ciclo riformista di cui ha (sempre più) disperatamente bisogno, il Pd deve disporsi ad usare l’ottimo statuto che ha per produrre quel mutamento di progetto, programma e leadership che i cittadini italiani hanno solo fugacemente intravisto, presto offuscato dalle nubi di una cultura politica che è stata grande, ma non è più in grado né di interpretare, né di contribuire a cambiare la realtà.