Governo, scintille nel Pd tra Fassina e Renzi

E Udc e Pdl bocciano il tentativo di Bersani "Basta Unti dal signore" NAPOLITANO

"Io un faro? Si fatica nella nebbia..." Il giorno dopo la direzione nazionale del Pd  con Matteo Renzi che va ma non parla e gli 8 punti proposti da Bersani approvati senza considerare possibili 'piani b', la politica continua a interrogarsi sulle ipotesi di futuro governo

Roma, 7 marzo 2013 - Il giorno dopo la direzione nazionale del Pd, con Matteo Renzi che va ma non parla e gli 8 punti proposti da Bersani approvati senza considerare possibili 'piani b', la politica continua a interrogarsi sulle ipotesi di futuro governo. Da parte sua Napolitano promette che farà del suo meglio anche se lamenta la 'nebbia' politica contingente.

FASSINA: MAI COL PDL - “Non siamo disponibili ad alcun accordo con il Pdl. Se non ci sono le condizioni per fare un governo di cambiamento con il M5S si deve tornare alle elezioni”, ribadisce Stefano Fassina a ‘24 Mattino’. “Nel pacchetto degli 8 punti - ha aggiunto Fassina - ci sono proposte che il Pdl ha sempre rigettato come la legge sul conflitto di interessi e misure serie anti corruzione. Berlusconi è indagato per compravendita di parlamentari, reato gravissimo. Il Pdl con Berlusconi non ha la credibilità innanzitutto morale per essere interlocutore in una fase di cambiamento”.

Fassina guarda invece al movimento di Grillo: “Il programma di Bersani è rivolto al Parlamento. Ci sono risposte a domande che il M5S ha intercettato, si confrontino e si assumano le loro responsabilità. Altrimenti i cittadini valuteranno chi vuole risolvere i problemi e chi vuole solo cavalcare solo la protesta".

Poi Fassina contesta l`analisi di Matteo Renzi secondo cui ha perso le primarie ma forse avrebbe ‘vinto alle urne`. “Non credo sia un`analisi fondata - ha detto -. Renzi ha perso le primarie con un programma che era sostanzialmente l`agenda Monti. L`agenda Renzi è stata travolta dal risultato elettorale. E` una leggenda metropolitana che con lui andremmo meglio. Forse potremmo intercettare qualche sparuto elettore più attento ai costi della politica, ma sul piano economico e sociale la proposta di Renzi si è dimostrata nettamente minoritaria. A me piacerebbe parlare di analisi, non di persone. Questa scorciatoia per cui entra in campo un altro ‘Unto del Signore’ - ha aggiunto - la trovo povera di prospettive e risultati immediati. Lui è l`Unto del Signore nella propaganda con cui viene raccontato ma se pensiamo che mettiamo uno giovane bello e brillante e risolviamo i problemi siamo fuori strada”.

RENZI: PD DEVE CAMBIARE  - Quelle su un possibile governo del Presidente “sono valutazioni che competono esclusivamente alla sensibilità e alla competenza del Capo dello Stato. Mi limito a dire che questa legislatura ha tutte le caratteristiche per battere tutti i record di durata in negativo”, afferma al Messaggero, il sindaco di Firenze Matteo Renzi che spiega di non aver parlato ieri alla direzione del partito solo perchè “quello che avevo da dire l’ho detto già” ne “non sono abituato a partecipare alle liturgie del partito”.

“Oggi io e tutti gli altri facciamo la nostra parte perchè vada bene il tentativo” di Bersani di coinvolgere il Movimento cinque stelle nel ‘governo di cambiamento’, ribadisce Renzi, ma “se le cose non andassero in porto è chiaro che si aprirebbe uno scenario diverso”. “Oggi - spiega - sarebbe assurdo prefigurare scenari alternativi quando stiamo ancora lavorando al piano A” e l’esclusione di un accordo con Berlusconi “è una posizione su cui oggi è attestato tutto il partito”.

Ma “la sconfitta ci costringe ad aprire una riflessione sulla forma partito” perchè “il modello di partito solido, vecchia maniera, è stato profondamente messo in discussione”, adesso serve un modello diverso, “un partito che fa a meno del finanziamento pubblico”, “sarebbe tra l’altro un segnale molto importante per dimostrare che ci si avvicina a ciò che ci chiede la gente”. “Il risultato elettorale - conclude - ha dimostrato che con alcuni dei miei temi, a cominciare dalla volontà di parlare agli elettori delusi del centrodestra, io ho perso le primarie ma forse avremmo vinto le elezioni”.

UDC: GOVERNO TECNICO - “Siccome nessuno ha vinto davvero queste elezioni noi diciamo che l’unica possibilità che esiste è quella di formare un governo tecnico che approvi poche riforme, a partire da quella delle legge elettorale, e ci riporti rapidamente al voto”, ha detto il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa.

GASPARRI: BERSANI NON HA I NUMERI -  “Il problema è che Bersani non ha i numeri per costituire un governo, ma ieri il Pd non ha voluto prenderne atto. Tuttavia nei corridoi della riunione già si parlava delle future primarie tra Barca e Renzi. Se qualcuno si illude di poter dividere il centrodestra dal suo leader Berlusconi si sbaglia. Berlusconi c`è e il berlusconicidio elettorale è fallito. Bersani dovrebbe fare un bagno di umiltà”, commenta il capogruppo uscente del Pdl in Senato, Maurizio Gasparri. Quotidiano.net 

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata