Vincolo di mandato: lettere dal Foglio

Al direttore - Art. 67 della Costituzione: “Ogni membro del Parlamento

rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”. E’ questo l’articolo più violato della Costituzione formale. La Costituzione materiale sostituì la norma con la disciplina di partito. Tutti i partiti dall’estrema destra Alla estrema sinistra imposero agli eletti negli istituti di rappresentanza un comportamento coerente alle decisioni assunte negli organi di partito. Alla disciplina del centralismo democratico furono piegati anche i regolamenti degli organi consiliari e parlamentari. Nella prima stagione repubblicana il principio di caserma fu aggirato con il voto segreto e con i franchi tiratori.

Nell’ultimo ventennio il nomadismo politico con il vorticoso spostamento degli eletti da un partito a un altro, ha messo in risalto l’aspetto trasformistico insito nella versione perversa dell’art. 67. Grillo oggi vorrebbe imporre il vincolo di mandato e l’abolizione della libertà di voto. Ma lo stesso Grillo chiede la fine

dei partiti. A questo punto c’è da chiedersi se abbiamo superato la soglia della disciplina di partito per entrare nel controverso terreno della disciplina al capo.

Scherzare con i meccanismi di garanzia democratica è pericoloso e imprevedibile. Meglio parlarne subito! Fraterni saluti

Rino Formica

Risposta Ma Berlusconi aveva già trovato la soluzione per i desiderata di Grillo, aveva proposto che a votare fossero solo i capigruppo, pollice verso, pollice alzato, in rappresentanza della truppa.

Al direttore - Condivido la sua diffidenza nei confronti di Grillo e dei grillini. Ne ho scritto

anche. Però, mi consenta due osservazioni. La prima: anche Reagan era un attore (piuttosto mediocre), ma fu un eccellente presidente degli Stati Uniti. La seconda: sono sicuramente degli sprovveduti (almeno politicamente), ma tra gli eletti (nominati?) del M5s c’è una percentuale assai alta di laureati, e qualcosa vorrà pur dire.

Angiolo Bandinelli

Risposta Di questi tempi laureati veri e falsi non sono, mi sembra, esempi da additare. Reagan era stato un attore, e ne mantenne voce carezzevole e persuasività in scena, ma divenne presidente dopo un paio di mandati come governatore della California (1967- 1975), l’ottavo stato del mondo, e la selezione delle primarie due volte.

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