Antica causa: giustizia e amnistia
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Da oltre una settimana Pannella è in sciopero della fame. Lui ottantenne è al limite della
resistenza fisica. I grandi giornali non ne parlano. Non è nuovo Pannella all’impegno sulla giustizia e sulle carceri secondo il motto “ Non c’è giustizia senza amnistia”. Amnistia che già avviene nel paese nella forma subdola delle prescrizioni che in Italia galoppano oramai in migliaia all’anno. Dice Bordin voce coscienza dei Radicali “ beato lo Stato che non ha bisogno di amnistie” e che vorrebbe l’Italia più civile e denuncia l’impotenza crudele di uno Stato obbligato ripetutamente a confessare la propria incapacità di sorvegliare con umanità, di punire con serenità e severità. La scelta dunque non è fra il si o il no all’amnistia ma fra amnistia sgangherata (la prescrizione dei reati per scadenza dei termini di giudizio) e una amnistia che sia consapevole dell’esigenza di sfoltire le carceri” . “L’amnistia è comunque resa dello Stato. Ce ne sono state tante nell’immediato dopoguerra per reati politici militari e comuni poi sempre meno e sostituite da quelle per reati fiscali, tributari o inerenti al finanziamento pubblico dei partiti. Occorre restituire …valore rieducativo alla pena” CW, 18/12