Accadde il 17.12. del 2008 - 2010 e 2011
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17.12.2008. Nel 2009, nel 2010, forse ancora nel 2011 un sacco di gente perderà il posto
di lavoro. È possibile che tanti italiani abbiano redditi segreti (il cosiddetto “lavoro nero”) oppure patrimoni da sfruttare (saremmo quasi tutti proprietari di una casa) oppure parenti pronti a soccorrerci (le mamme e i papà dei giovani disoccupati). Questo pensano in molti, magari senza dirlo. Però la Confindustria, i sindacati, il governo, l’opposizione non hanno l’aria di credere che il calo degli occupati sia indolore. La Confindustria prevede 600 mila persone a casa nel 2009, per colpa di crisi o chiusure di stabilimento. Il numero aumenterà l’anno successivo e generalmente l’economia andrà peggio: -0,5% il calo del Pil a fine 2008, -1,3% nel 2009, finalmente una piccola ripresa (+0,7%) nel 2010. Non ci si può consolare con l’inflazione: calerà fino all’1,7%, soprattutto per la crisi della domanda e cioè per il fatto che le famiglie saranno molto poco disposte a spendere. La Confindustria prevede che nel 2008 i consumi risulteranno calati dello 0,5 (nel 2007 crebbero, rispetto al 2006, dell’1,4%).
• Lei più di una volta ha detto che la crescita infinita è assurda.
Sì, ma per governare una non-crescita o una decrescita bisognerebbe organizzare diversamente il modo di vivere di tutti quanti. Ci vorrebbero, per esempio, una classe politica forte, autorevole e con le idee chiare, coesione sociale, nessuna delinquenza. La frenata allo sviluppo piomba invece su un Paese che non sa bene dove andare, governato fiaccamente – ad onta dei proclami –, attraversato da lotte intestine di ogni genere, dominato dalla malavita organizzata che resta sempre la prima industria e che non avrà tutti questi disoccupati o cassintegrati.
17.12.2010. A parte Miliucci Mario - di anni 32, figlio di un Vincenzo Miliucci militante dell’Autonomia Operaia negli anni Settanta - mandato ai domiciliari, gli arrestati per gli incidenti di martedì a Roma – 22 persone - sono stati liberati tutti, con una di quelle formule fatte apposta per non essere capite: gli arresti sono stati giudicati legittimi, pure la libertà è stata concessa perché «appare necessario approfondire il quadro delle accuse anche alla luce degli elementi emersi nel corso dell’udienza».
17.12.2011
Monti ha messo la fiducia e la manovra è passata alla Camera con 495 sì, 88 no (Lega e Idv) e quattro astenuti, 61 voti in meno rispetto alla fiducia dell’insediamento. Si strologa sulle assenze (ad esempio non c’erano né Tremonti, sofferente al tallone, né il tonitruante Scilipoti) ma la sostanza politica del voto è che né il Pdl né il Pd, nonostante i mugugni, si permettono di mettere a rischio l’esecutivo. Qualcuno nel Pd sostiene che l’alleanza con Di Pietro è finita per sempre, Bossi ha dato del pazzo a chi prevede che il governo tecnico durerà fino alla fine della legislatura, poi ha spiegato che i proiettili a Monti, Berlusconi, Bersani li ha mandati Napolitano. E insomma, nonostante la faccia seria del nuovo premier, la politica cammina sempre in equilibrio sul filo della farsa. Il decreto di Monti passerà ora al Senato, dove dovrebbe restare intatto ed essere varato entro il 21. Grande è l’attesa per quello che succederà dopo: Monti e la Fornero si ripromettono la riforma del mercato del lavoro, con un depotenziamento dell’articolo 18, la flessibilità, il salario generalizzato per chi non lavora eccetera eccetera. Bonanni, fuori di sé perché il premier non calcola né lui né la Camusso né gli altri, grida che vuol vedere da dove si tireranno fuori i soldi per queste riforme e pretende di negoziare su tutto. Per ora nessun ministro gli bada. Fior da Fiore, 17/12