Sindaco Loris Dalto su Unione Comuni Quartier del Piave
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Finalmente si inizia a fare politica e non solo amministrazione ! Ci sono voluti 20
anni per mettere insieme piccoli e medi Comuni. Il territorio e le Istituzioni prendono ora altri contorni e si proiettano nel futuro. Nuovi attori si propongono per il fare superando quelli della eterna protesta e contrapposizione che pensa solo al presente. Abbiamo cominciato appunto nella notte dei tempi politici, con i Comprensori arrivati solo a qualche nomina consiliare, ne facevo parte, e poi abbandonati.
Ci volevano giovani politici e amministratori avveduti per arrivare a una conclusione e di ciò va dato merito alla determinazione del Sindaco di San Pietro che ha sopportato in tutti questi anni le critiche sciocche della sua opposizione consiliare.
Personalmente vedo coronata la mia “petulanza” nel richiamare il problema in queste pagine casalinghe. Dispiace che Conegliano abbia perso la sua centralità nel territorio ma 10 anni di non politica, sia della maggioranza che della opposizione, si pagano.
Pieve di Soligo ha costruito la sua leadership con determinazione e lo si nota anche dalle piccole cose: il porsi umanamente e professionalmente della scuola nei rapporti con i genitori e alunni; nelle manifestazioni culturali e servizi coinvolgendo i comuni vicini. Insomma non più periferia di Conegliano.
INTERVISTA
D. Signor Sindaco, ci dia qualche dato sulla nuova realtà che lunedì porterete a conclusione che poi è solo l’inizio di una nuova esperienza
R. Verrebbe a costituirsi un’Unione che somma 37.712 abitanti (al 31.12.2011) e 113,96 Kmq
D. Cosa vi ha spinto a costituire questa Unione?
R. Abbiamo voluta farla attraverso il ricorso a forme di gestione sovra comunale, secondo i principi di economicità, di efficienza e di riduzione delle spese.in un contesto di crisi che ha fatto venire meno la sostenibilità di molti progetti e comportamenti che hanno preso forma negli ultimi anni;
-all’interno di uno Stato che non ha più soldi, è troppo costoso e funziona male;
-stretti in una condizione di “piccoli” Comuni, tra le necessità derivanti dalle maggiori funzioni che ci vengono attribuite e le difficoltà derivanti dalle ristrettezze della finanza pubblica, che mettono alla prova le nostre capacità, sia dal punto di vista tecnico che amministrativo, di rispondere alle aspettative dell’opinione pubblica e della cittadinanza.
D. Ma San Pietro gravava e grava su Conegliano
R. Devo ammettere che la posizione geografica del Comune di San Pietro, non ci ha agevolato in questo compito. Diversamente da altri territori, che hanno una loro naturale vocazione, San Pietro rappresenta una cerniera tra l’area del Quartier del Piave e quella del Coneglianese, e quindi tra due possibili, e per motivi diversi, sostenibili ambiti ottimali.
Ricorderete tutti, immagino, che proprio sotto la regia del Comune di Conegliano, Capofila della Consulta dei Comuni del Coneglianese, è stata avviato un primo progetto in questa direzione, il “progetto di opportunità per i Comuni” Probabilmente i tempi non erano maturi. Certamente non erano quelli attuali, e non erano così forti le sollecitazioni di tipo economico derivanti dalla particolare e non semplice attuale situazione economica nonché le indicazioni di tipo normativo.
Riconoscendo la maggior identità territoriale omogenea con i Comuni facenti parte dell’area del Quartier del Piave, il Comune di San Pietro ha chiesto ed ottenuto il trasferimento dall’iniziale Distretto di appartenenza al Distretto TV 3 B, costituito dai Comuni di Farra di Soligo, Miane, che peraltro sta seguendo un proprio percorso con i Comuni della Vallata, Moriago della Battaglia, Pieve di Soligo, Refrontolo e Sernaglia della Battaglia. All'interno di questo progetto di associazionismo flessibile è stato individuato il Comune di Pieve di Soligo, quale soggetto Referente.
Intervista raccolta da W Cadorin 6/12