Libia, Obama contro gli "scrocconi" dell'Ue: "Trascinano gli Usa in conflitti settari"
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Obama indispettito da alcuni alleati nel Golfo Persico e in Europa. Nel mirino la Francia e la Gran Bretagna per l'operazione in Libia contro Gheddafi nel 2011
Sergio Rame - Gio, 10/03/2016 - 17:48 Il Giornale
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Barack Obama si scaglia duramente contro gli alleati "scrocconi". Nel mirino del presidente americano sono finiti anche la Francia e la Gran Bretagna, almeno per quanto riguarda l'operazione in Libia contro Muhammar Gheddafi nel 2011.
"Mi indispettiscono", ha detto in una serie di interviste pubblicate oggi sul magazine The Atlantic.
Obama sostiene che alcuni alleati americani nel Golfo Persico, come pure in Europa, sono degli "scrocconi" (free riders) che lo "indispettiscono". Li accusa di essere impazienti di trascinare gli Stati Uniti in pesanti conflitti settari che talvolta hanno poco a che fare con gli interessi americani. Nella lista mette l'Arabia Saudita ma pure la Francia e la Gran Bretagna, almeno per quanto riguarda l'operazione militare in Libia contro Gheddafi. Criticando apertamente il premier britannico David Cameron e l'ex presidente francese Nicolas Sarkozy, parla di "caos" nel paese nordafricano e riconosce come "un errore" il suo sostegno all'intervento Nato, motivato in parte dalla sua erronea convinzione che Londra e Parigi si sarebbero assunti un maggior carico, soprattutto nella gestione del follow up. Per quanto riguarda i sauditi, invece, suggerisce loro di "trovare un modo efficace per condividere la regione (con il loro nemico, l'Iran, ndr) e istituire una sorta di pace fredda". La frustrazione di Obama verso gran parte del mondo arabo non è nuova, ma raramente il presidente americano era stato così diretto. "L'abitudine degli ultimi decenni in queste circostanze è spingerci ad agire - tuona Obama - ma poi mostrano una mancanza di volontà di mettersi in gioco. Sono scrocconi".
Di Europa Obama parla anche a proposito dell'Ucraina. Un Paese strategico per gli Stati Uniti in chiave anti Russia. "L'Ucraina, che non è un Paese Nato, è vulnerabile al dominio militare della Russia a prescindere da quello che facciamo", spiega nell'intervista riconoscendo forse per la prima volta che Mosca ha un vantaggio su Kiev, ossia il fatto l'Ucraina è un Paese confinante e quindi ha sempre interessato più Putin che gli Stati Uniti. E dunque non fa parte dei core interest americani. Questo significa che in qualsiasi confronto militare tra Mosca e l'Occidente, la Russia manterrà "una crescente dominanza" sul suo ex satellite. "Questo - conclude Obama - è un esempio di dove dobbiamo essere molto chiari su ciò che sono i nostri interessi essenziali e su ciò per cui vogliamo andare in guerra".
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