La potenza militare di Putin
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Il leader russo invia sottomarini in Siria e rinforza la base di Erebuni in Armenia. In arrivo anche i super caccia T50
Matteo Carnieletto Andrea Indini - Mar, 08/12/2015
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Non c'è solo la Siria. La potenza militare di Vladimir Putin è sapientemente dispiegata in tutto lo scacchiere mediorientale. Perché la partita non si gioca solamente in Siria, dove i tagliagole dello Stato islamico seminano il terrore su ampi territori sottratti al governo di Bashar al Assad.
Dal Mediterraneo all'Iran, dalla Turchia all'Iraq il capo del Cremlino sa molto bene che per vincere la guerra al terrorismo islamico è obbligato a muoversi su più fronti perché il nemico non è solo il Califfo Abu Bakr al Baghdadi. Dopo che Recep Tayyip Erdoğan ha fatto abbattere un Su-34 russo che bombardava le postazioni dell'Isis in Siria, l'orizzonte ha iniziato a farsi molto più chiaro.
Lo scacchiere siriano
Questa mattina, mentre i raid russi continuavano a spianare le posizioni dello Stato islamico in Siria, il sommergibile "Rostov sul Don" della flotta russa del Mar Nero è entrato nel Mediterraneo orientale.
Ora si trova non lontano dalla costa siriana. Secondo l'agenzia Interfax, che cita "una fonte ben informata", il sottomarino trasporterebbe missili da crociera Kalibr-Pl. Missili in tutto e per tutto simili a quelli usati dalla flottiglia del Caspio contro gli obiettivi dello Stato islamico. Proprio per il pericolo rappresentato dai missili da crociera lanciati dalle navi russe nel Mar Caspio verso la Siria, tutti i voli da e per gli aeroporti della regione autonoma del Kurdistan iracheno sono stati cancellati dalla mezzanotte di ieri fino alla stessa ora di oggi. È la seconda volta dalla fine di novembre che Tellar Fayek, direttrice dell’aeroporto internazionale di Erbil che con quello di Sulaimaniya è il principale scalo della regione, si è vista costretta a prendere questa misura viene. Prima di raggiungere la Siria, i missili lanciati dalle navi di Mosca devono attraversare i cieli dell’Iran e del nord dell’Iraq. Il 21 novembre scorso era stato cancellato anche un quarto dei voli da e per l’aeroporto internazionale di Beirut a causa di esercitazioni navali russe nelle acque del Mediterraneo vicino alla costa libanese.
Lo Zar contro il Sultano
Oltre allo Stato islamico, Putin deve tenere a bada le mire espansionistiche della Turchia che fa affari proprio con i tagliagole del Califfato e che nelle ultime ore ha addirittura invaso l'Iraq. Dopo la crisi scoppiata per l’abbattimento del jet di Mosca al confine con la Siria, stavolta a mettere i due Paesi ai ferri corti è il passaggio di una nave da guerra russa sul Bosforo con missili pronti al lancio.
Nelle immagini mostrate domenica dalle televisioni locali, la nave militare "Caesar Kunikov" ha attraversato lo stretto di mare che divide Istanbul, diretta nel Mediterraneo. A bordo è stato visto un soldato con in spalla un lanciamissili terra-aria, apparentemente pronto all’uso. A infiammare il braccio di ferro tra Erdogan e Putin è stato il dispiegamento la scorsa settimana di truppe e mezzi militari pesanti turchi nella base di addestramento di Bashiqa, 32 chilometri a nord della roccaforte dell'Isis a Mosul. In tutta risposta la Russia ha rafforzato con sette elicotteri militari la sua base di Erebuni, in Armenia, non lontano dal confine con la Turchia. Secondo l’ufficio stampa del distretto militare meridionale, citato da Ria Novosti, si tratta di elicotteri d’attacco Mi-24P e di elicotteri da trasporto Mi-8MT ed entro fine anno arriveranno altri elicotteri. L’assemblaggio dei velivoli sarà effettuato entro un mese, dopodichè i piloti potranno iniziare i voli.
L'asse sciita
In Siria Putin ha stretto legami molto forti con Hezbollah e l'Iran. Queste due forze sono intervenute spontaneamente nel conflitto siriano in funzione anti-sunnita: con l'abbattimento del regime di Assad, infatti, si sarebbe creata un'ampia zona a maggioranza sunnita che avrebbe potuto far piazza pulita degli sciiti. Ma con l'Iran Mosca tiene importanti relazioni economiche e militari. Ultima, in ordine di tempo, la fornitura all'Iran dei sistemi di difesa aerea missilistica S300, come ha annunciato l'agenzia Tass.
In arrivo i super caccia
Dal 2016 i russi potranno inoltre utilizzare i caccia di quinta generazione T50, lo ha annunciato ieri il ministro della Difesa russo Yuri Borisov. Come riporta Difesa Online, "il T50 rappresenta la prima esperienza per i russi con i materiali radar assorbenti (Ram), rispetto a quella trentennale maturata dagli americani con l’F-117. Cinque ad oggi i prototipi completati per più di 400 ore di volo. Altri quattro velivoli saranno consegnati a breve all’esercito russo. Tutti i caccia sono stati dotati di radar AESA e controllo vettoriale tridimensionale della spinta". Un notevole passo avanti per l'aviazione russa che dovrebbe permettere la superiorità aerea per i prossimi 40 anni.