Terrorismo, i servizi segreti: "A Bruxelles non è stato sventato nessun attentato"
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1)Dopo annunci vanagloriosi di sventati attentati, un'ombra torbida si allunga sull'apparato di sicurezza belga. 2) Documento choc
Libero, 28.11.2015
1)I Srvizi segreti hanno rivelato un'inquietante verità a proposito della grande operazione di domenica scorsa che, stando alle dichiarazioni del governo belga, avrebbe sventato prima un attentato a Bruxelles e poi un altro a Parigi. Secondo i Servizi sarebbe invece tutto falso, perché erano solo degli interventi conseguenti e necessari dall'inchiesta francese. Come scrive il Corriere della Sera, i governi di Francia e Belgio avrebbero condotto delle indagini "farraginose e roboanti" che hanno permesso ai terroristi di darsi alla fuga attraversando le frontiere di mezza Europa. Abdelhamid Abaaoud e Salah Abdeslam sono ricercati ma molto probabilmente si trovano lontani dagli occhi e dalle orecchie delle forze speciali belga e francesi.
Al sicuro in Siria - L'allerta massima a Bruxelles, che lo scorso fine settimana era diventata una città fantasma per quanto era blindata, sarebbe dunque stata completamente inutile. Anche perché Salah, secondo indiscrezioni della stampa francese, sarebbe già al sicuro in Siria. Lo si è capito da una confidenza fatta ad un amico di infanzia al telefono dopo aver parlato alla cugina, Hasna Ait Boulahcen: "Venerdì 13 è solo un inizio - avrebbe detto Salah - Per le feste, vedremo quel che succederà. Siamo dappertutto". Secondo la ricostruzione delle forze speciali, tra i progetti del terrorista latitante ci sarebbe quello di colpire anche il quartiere ebraico parigino, i trasporti francesi e le scuole parigine.
La presa in giro - Per organizzare gli attacchi, Abdelhamid Abaaoud, la mente del commando che ha colpito al Bataclan, era tornato dalla Siria per condurre di persona una campagna di terrore che sarebbe durata giorni, forse settimane prendendo in giro anche la politica francese sui rifugiati giudicandola "fallimentare", visto che gli aveva consentito di passare indisturbato la frontiera. La parola fallimento però è usata anche contro il Belgio. L'annuncio dell' incriminazione di un sesto uomo legato agli attacchi di Parigi non placa la discussione sul fatto che almeno 5 degli otto componenti del commando stragista venivano dai sobborghi di Bruxelles.
2)Blitz antiterrorismo in Belgio, sospettati segnalati a giugno
Un altro blitz anti-terrorismo è in corso in questo momento in Belgio. Riporta Ansa.it che a Auvelais c'è una "importante presenza di polizia" ed è stata chiusa persino l'autostrada E42. Secondo il sito Le Soir che cita il giornale locale La Nouvelle Gazette ci sarebbe stato "un assalto" delle forze dell'ordine a un obiettivo non specificato. Secondo L'Avenir sul posto sono presenti gli artificieri.
Ma c'è un'altra notizia che scuote l'opinione pubblica. In questo momento la polizia belga sta agendo negli stessi luoghi e contro le stesse persone che cinque mesi fa i servizi segreti del Belgio avevano segnalato. Abdelhamid Abaaoud, considerato il cervello degli attacchi di venerdì 13 novembre a Parigi, e i fratelli Abdeslam, considerati suoi complici, figuravano in una lista di sospetti che il Belgio non ha trasmesso alla Francia. Lo rivela la catena radiofonica Rtl. Questa lista, preparata dalle autorità federali belghe su richiesta di alcuni sindaci di comuni limitrofi alla capitale Bruxelles, conteneva i nomi di 80 persone "radicalizzate", simpatizzanti dello Stato islamico.
La prima cittadina di Molenbeek, Françoise Schepmans, comune dell'area di Bruxelles dove vivevano diversi individui accusati di terrorismo, sostiene di aver ricevuto la lista nel giugno 2015. Tra i nomi, oltre a quelli di Abaaoud, Brahim e Salah Abdeslam, c'era anche Mohamed Abrini, ultima persona ricercata, con mandato europeo e internazionale, in ordine di tempo.
Molenbeek aveva chiesto all'Organo per il coordinamento delle analisi delle minacce del Belgio (Ocam) di agire sulla lista, specie alla luce dello smantellamento di una cellula terrorista a Verviers, un altro comune belga, all'inizio del 2015. Schepmans assicura di aver fatto tutto ciò che era nelle sue competenze e di non sapere perché le autorità del Belgio non abbiano trasmesso le informazioni alla Francia, cosa che avrebbe probabilmente permesso di bloccare Salah Abdeslam, che ha attraversato la frontiera franco-belga la notte stessa dell'attentato, passando senza problemi un controllo delle autorità francesi, che non erano al corrente dei sospetti su di lu