Hamas: Intifada per liberare Gerusalemme
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Sei palestinesi uccisi nella battaglia di Gaza. Altri agguati agli ebrei con coltello
09/10/2015 MAURIIZIO MOLINARI DA GERUSALEMME La Stampa
Battaglia al confine fra Gaza e Israele. Una folla di palestinesi si è avvicinata alla rete di confine con lo Stato ebraico nei pressi del confine di Nahal Oz, tentando di sfondarla e sconfinare. I soldati israeliani hanno fatto fuoco e il bilancio, ancora parziale, è di 6 morti e almeno 60 feriti.
HANIYEH ALZA IL TIRO
Il tentativo di sfondare il confine facendo avanzare un gran numero di persone è senza precedenti ed è avvenuto in contemporanea con un discorso con cui il leader politico di Hamas nella Striscia, Ismail Haniyeh, ha definito «Intifada» l’attuale ondata di attacchi contro cittadini israeliani, aggiungendo: «Deve essere rafforzata ed intensificata, è l’unica strada che può portare alla liberazione della Palestina, Gaza è pronta a svolgere il proprio ruolo, a battersi per Gerusalemme e guidare questa battaglia».
L’APPELLO DI ABU MAZEN
Poche ore prima proprio i portavoce di Hamas avevano proclamato il «Giorno della Rabbia» nell’evidente tentativo di recitare un ruolo di primo piano nell’ondata di violenza che dura da tre settimane. Esprimendo una posizione in contrasto con quella del leader palestinese Abu Mazen che, per il secondo giorno di seguito, parla di «rivolta popolare pacifica» invitando «forze della sicurezza e giovani a non usare la forza contro gli occupanti israeliani».
GLI ATTACCHI CON I COLTELLI
Oggi sono avvenute altre tre aggressioni con coltelli: ad Afula da parte di una palestinese, Gerusalemme e Kyryat Arba, nei pressi di Hebron, causando nel complesso almeno 4 feriti israeliani. Qui l’assalitore palestinese è stato colpito e ucciso dalla polizia. In mattinata era stato invece un israeliano ad accoltellare tre arabi nella città di Dimona, nel Sud, andando incontro alla dura condanna del premier Benjamin Netanyahu: «Chiunque viola le leggi dello Stato farà i conti con la giustizia».
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