L'Fmi ristruttura il debito dell'Ucraina, la Russia si oppone

L'organizzazione di Washington cancella a Kiev il 20% dei rimborsi. Ma Putin dice no.

27 Agosto 2015 Lettera43

L'accordo (tutto politico) sul debito dell'Ucraina è stato trovato.  Il ministro delle Finanze ucraino, Natalie Jaresko, ha annunciato il 27 agosto che la ristrutturazione prevede un 'haircut' del 20%, che permetterà al Paese di risparmiare circa 3,6 miliardi di dollari su un debito di 18 miliardi di dollari con fondi e banche, fra cui il fondo Usa Franklin Templeton e la banca d'investimento brasiliana Btg Pactual. È previsto poi un allungamento delle scadenze di 4 anni e un tasso d'interesse sui titoli di Stato al 7,75%.

LA RUSSIA NON RISTRUTTURA. Tra i principali creditori di Kiev c'è anche la Russia di Vladimir Putin, che ha sottoscritto bond per 3 miliardi di dollari, in scadenza proprio quest'anno. E Mosca ha già annunciato, col suo ministro delle finanze, Anton Siluanov, che non parteciperà alla ristrutturazione del debito ucraino e non accetta un taglio del valore nominale dei titoli del 20%. Secondo il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, i termini dell'accordo «contribuiranno a ristabilire la sostenibilità» del debito e «insieme agli sforzi delle autorità sul piano delle riforme, centreranno considerevolmente gli obiettivi del piano di aiuti», sostenuto dal Fondo.

POROSHENKO PROVA A EVITARE IL FALLIMENTO. «L'accordo sul debito mette in condizione l'Ucraina di andare avanti sulla strada delle riforme», ha commentato il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, durante una conferenza stampa congiunta col presidente ucraino Petro Poroshenko, in visita a Bruxelles. Il debito ucraino è esploso nell'ultimo anno, col Paese messo in ginocchio dalla guerra con i separatisti filo-russi nella parte orientale. L'accordo dovrebbe dare quindi a Poroshenko una boccata d'ossigeno mentre prova ad evitare il fallimento e risollevare le sorti dell'economia ucraina.

Categoria Estero

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Zangari. Disparità di trattamento rispetto la Grecia. Il nemico da abbattere è Putin e l’Europa ma forse no. Di certo è che l’FMI  gioca sporco

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