Migranti, summit tra Ue e Balcani. Pressioni su Budapest: no ai muri
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A Vienna riuniti i leader europei e dei Balcani. Sul tavolo la crisi dei migranti ad est e la 'soluzione Orban'
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Giovedì, 27 agosto 2015 - 09:22:00 Affaritaliani
I vertici dell'Unione Europea si incontrano oggi a Vienna con i leader dei Balcani occidentali, per un summit il cui ordine del giorno sarà la crisi dei migranti. Obiettivo, trovare un approccio coerente per affrontare la più pesante crisi dei rifugiati affrontata dall'Europa dalla fine della seconda guerra mondiale.
Dopo che quella dei Balcani è diventata una delle porte principali d'accesso in Europa, il summit ha dovuto forzatamente cambiare il tema in agenda: quando era stato annunciato, lo scorso anno, il vertice -a cui partecipa anche il capo della diplomazia Ue, Federica Mogherini, e a cui è stato invitata anche il cancelliere Angela Merkel- doveva concentrarsi sulla cooperazione regionale e le prospettive di allargamento del blocco dei 28 ad alcuni Paesi della zona. Ma la rotta dei Balcani occidentali, 'battuta' in queste settimane da un numero crescente di migranti che desiderosi di arrivare in Occidente, ha cristallizzato l'attenzione sul problema dei rifugiati e dei migranti economici.
I migranti, che arrivano dalla Turchia in Grecia e che passano poi da Macedonia e Serbia, non hanno alcuna intenzione di rimanere nella Penisola balcanica, né tanto meno fermarsi in Ungheria. Il loro obiettivo è la Germania, l'Olanda, la Svezia e il Regno Unito. Alcuni governi europei vorrebbero trattenere i migranti in Serbia (che però fa di tutto per facilitare la fuoriuscita dei disperati verso l'Ungheria), mentre la Merkel ha di fatto derogato alle regole di Dublino sulle richieste di asilo, accogliendo i profughi siriani, da qualunque parte essi arrivino.
E' prevedibile che dalla riunione non escano provvedimenti concreti, ma linee guida che, con ogni probabilità, solleciteranno Paesi come Macedonia e Serbia a prestare assistenza ai migranti, mentre chiederanno al premier nazionalista ungherese, Viktor Orban, di sospendere la costruzione del muro di confine e di accogliere i migranti in centri di accoglienza ed identificazione. Gli stessi che Italia e Grecia stanno costruendo sulle coste.
Intanto si attende che l'Unione europea, con i suoi ventotto leader, elabori una strategia di lungo respiro per affrontare la crisi migratoria. Le domande principali sono due: l'Europa è abbastanza forte da accogliere centinaia di migliaia di profughi provenienti da tutto il mondo? Deve essere introdotto un sistema di distribuzione interno agli Stati? In autunno, forse, le risposte.
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