Blindati carichi di esplosivo, la nuova arma dell’Isis
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Con le autobomba i jihadisti sopperiscono alla mancanza di aerei. E puntano su Baghdad
Una colonna di mezzi dell’Isis
01/06/2015 MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME, La Stampa
Sono i blindati esplosivi l’espediente tattico con cui i miliziani dello Stato Islamico (Isis) hanno messo in fuga le truppe irachene a Ramadi ed ora minacciano Baghdad. L’analisi della battaglia di Ramadi da parte di fonti militari occidentali ed irachene porta infatti alla conclusione che Isis ha trovato una valida alternativa alla carenza di aerei: l’attacco contro posizioni avversarie apparentemente ben protette adoperando veicoli blindati imbottiti di enormi quantitativi di esplosivi.
L’armatura consente di resistere a proiettili di grosso calibro ed anche a lanciarazzi, e quando l’autobomba arriva a 50 metri di distanza dalla posizione avversaria esplode con una forza di mezza tonnellata, con un impatto distruttivo che equivale agli ordigni lanciati dai cacciabombardieri. A Ramadi Isis ha adoperato almeno 30 di questi veicoli blindati che la Nato definisce “SVBIED” ovvero “Suicide Vehicle-Borne Improvised Explosive Device”. E il risultato è stato di polverizzare le postazioni delle truppe scelte irachene.
Isis può realizzarle tali blindati-esplosivi grazie alla conquista di depositi di armi iracheni dove ha trovato molti mezzi militari che erano forniti dagli Usa. Proprio l’efficacia di tali “SVBIED” spiega perché il governo iracheno stia chiedendo con insistenza a Washington forniture di razzi anti-tank, ovvero le uniche armi in grado di versare l’ultima e più sofisticata versione delle autobomba
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