L'accordo Mosca-Atene passa dal gas. La Grecia diventerà un hub energetico
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Dopo l'incontro tra Putin e Tsipras nulla è cambiato in termini di sanzioni ed embargo. Ma i due leader stanno trattando per trasformare la Grecia in un hub energetico per lo smistamento del gas
Giovedì, 9 aprile 2015 - 07:22:00 Affari Italiani
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L'incontro tra Alexis Tsipras e Vladimir Putin si è risolto con strette di mano e promesse di collaborazione economica e culturale. Un sollievo per chi si aspettava dichiarazioni al vetriolo del premier greco contro Bruxelles, una delusione per chi sperava di vedere nascere un asse Atene-Mosca in ottica anti-Ue.
L'embargo russo nei confronti dei prodotti agricoli ellenici continua ad essere in vigore. E Atene difficilmente metterà il proprio veto alle sanzioni europee che dovranno essere prorogate a giugno con un voto del Consiglio. D'altronde non ci si poteva aspettare nulla di più, Atene non ha alcun interesse a rompere con Bruxelles.
I futuri accordi tra Putin e Tsipras passano invece dal gas. Il Cremlino ha infatti in progetto la costruzione di un gasdotto che, passando sotto il Mar Nero e attraversando la Turchia, approdi in Europa via Istanbul. La nuova infrastruttura, chiamata Turkish Strema, andrà a rimpiazzare il vecchio South Stream avrà conseguenze geopolitiche importanti.
Mosca ha infatti come obiettivo quello di fornire gas all'Europa bypassando l'Ucraina, che così diventerebbe ricattabile da Mosca, non avendo più l'arma di dirottare i flussi di gas destinati all'Europa.
Putin farebbe però anche un regalo a Tsipras, la Grecia diventerebbe l'hub di distribuzione del gas naturale nel sud e centro Europa. Il gasdotto dovrebbe avere una capacità di 63 miliardi di metri cubi di gas sui quali Atene potrebbe chiedere una gabella.
Sbaglia chi pensa che in questo modo Atene potrebbe ripagare i suoi debiti. Si tratta piuttosto di un inizio di collaborazione economica tra i due Paesi che vedrà Mosca investire in maniera diretta in Grecia. A guadagnarci sarebbero entrambi i giocatori. Tsipras vedrebbe accresciuto il suo ruolo strategico e incasserebbe i dazi sul gas. Mentre Mosca avrebbe un alleato fidato a garantire la distribuzione del metano in Europa.