Guerra ai cartelli della droga, gli Usa schierano anche gli aerei spia U-2

Ormai lo schieramento è completo. Dopo i droni Mq-9 Reaper e i gli aerei spia strategici Rc-135 Rivet Joint, gli Stati Uniti schierano il più celebre aereo…

Davide Bartoccini 2.4. 2025 insideover.it lettura2’

Ormai lo schieramento è completo. Dopo i droni Mq-9 Reaper e i gli aerei spia strategici Rc-135 Rivet Joint, gli Stati Uniti schierano il più celebre aereo spia della storia: l’U-2 Dragon Lady. Questa volta però, nel mirino delle suo macchine fotografiche ad ampissimo raggio e dei suoi sensori non sono finite batterie di missili, o fabbriche di armi o basi navali, ma i cartelli della droga messicani a cui Trump vuole fare la guerra.

La conferma dell’Us Air Force

Nelle scorse settimane il capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare statunitense, generale David Allvin, ha confermato l’impiego di aerei spia U-2 in una serie di missioni lungo il confine con il Messico. Così, dopo aver inviato droni Mq-9 e gli Rc-135v/w, impiegati per missioni di Intelligence, Sorveglianza e Ricognizione (Isr), gli aerei spia più utilizzati nel corso della Guerra Fredda hanno fatto il loro debutto nella guerra alla criminalità che Washington e Città del Messico sembrano aver deciso di voler portare avanti di comune accordo.

A segnalare l’impiego dell’U-2 nelle missioni di sorveglianza e acquisizione di informazioni attraverso la foto-ricognizione o l’impiego di particolari sensori è stata la Cnn, che già nel mese di febbraio aveva riportato la loro presenza nello spazio aereo al confine tra Stati Uniti e Messico. Un’anticipazione che citava funzionari anonimi come fonti, e che ora ha trovato la conferma formale dell’Us Air Force. Come riportato in precedenza, oltre agli aerei spia U-2, aerei da pattugliamento marittimo P-8A Poseidon della Marina, droni operati dalla Cia e aerei per missioni d’intelligence dell’Aeronautica continuano ad effettuando missioni di sorveglianza in diversi settori, comprese sortite sul Golfo della California.

Secondo quanto riportato in seguito, le autorità messicane, che si stanno coordinando con i servizi d’intelligence statunitensi, hanno confermato che “il governo degli Stati Uniti stava conducendo operazioni ​aeree all’interno del paese e che ciò aveva contribuito all’arresto di almeno due membri senior del cartello“.

Gli U-2 nella guerra ai cartelli

Le versioni più avanzate degli aerei spia U-2 Dragon Lady – noti per il loro impiego nella crisi dei missili cubani e per il loro coinvolgimento nella crisi omonima dopo l’abbattimento di un velivolo nei cieli dell’Unione Sovietica – possono essere equipaggiati con un’ampia gamma di sensori estremamente utili nelle missioni di supporto delle operazioni di sicurezza del confine tra Usa e Messico.

Si tratta di telecamere panoramiche e altre grandangolari e sistemi di imaging radar che secondo gli operatori dell’Us Air Force permetto di ottenere in tempi relativamente rapidi “un’istantanea dell’attività di confine in un momento particolare“. Una missione condotta da un U-2 in una determinata aera consente “la creazione di mappe radar in grado di mostrare dettagli che le immagini elettro-ottiche o termiche non possono“.

Inoltre, gli U-2, al pari di altri velivoli spia, possono intercettare comunicazioni e stabilire i cosiddetti “modelli di vita” di base in un’area particolare, o anche per un individuo o un gruppo di individui selezionati. Ciò permette agli analisti di “perfezionare le strategie di raccolta di informazioni” estremamente utili per la pianificazione di operazioni a terra.

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