L'Iran annuncia: "Siamo in guerra". La vendetta dell’Iran, centinaia di missili balistici su Israele: “pochi feriti”. Attentato a Giaffa: almeno 8 morti

La ritorsione iraniana dopo le uccisioni di Haniyeh e Nasrallah. Sirene d’allarme in tutto il paese, esplosioni a Tel Aviv e Gerusalemme. Gli Usa temono una nuova escalation: diplomazia al lavoro

Lorenzo Vita 1 Ottobre 2024 alle 20:15 ilriformista.it

La vendetta dell’Iran, centinaia di missili balistici su Israele: “pochi feriti”. Attentato a Giaffa: almeno 8 morti

L’attacco è partito intorno alle 19:30 israeliane, le 18:30 in Italia. Centinaia di missili lanciati dall’Iran e diretti contro tutto il territorio dello Stato ebraico, da Tel Aviv al Mar Morto, dalle regioni del Sud a Gerusalemme. Le sirene hanno risuonato in tutto il paese. I frammenti dei razzi sono caduti in diverse regioni mentre illuminavano i cieli israeliani. Le Israel defense forces hanno dato un solo ordine alla popolazione: correre verso i rifugi antiaerei e aspettare ulteriori indicazioni. Una scelta obbligata, perché questa volta l’attacco era esteso a tutto il territorio israeliano, tanto che il boato delle esplosioni si è udito praticamente ovunque.

Alcuni dei missili iraniani sono stati intercettati dai sistemi anti-missilistici Usa dislocati nella regione, prima di raggiungere i cieli dello Stato ebraico, e non dall’Iron Dome israeliano che ne ha intercettati la maggior parte. Anche la Giordania ha intercettato alcuni missili. Al momento ci sarebbero pochi feriti.

L’attacco dell’Iran anticipato da Israele e Usa

L’Idf sapeva che la vendetta dell’Iran sarebbe stata imminente. Indicazioni molto precise erano arrivate anche dagli Stati Uniti, avevano fatto capire che la Repubblica islamica stava preparando le postazioni di lancio. Un attacco con poco preavviso ma che era stato comunicato da Tehran. E negli stessi minuti in cui i missili iraniani solcavano i cieli di Israele, Hezbollah ha lanciato un altro attacco. Una tenaglia dal cielo, da Nord e da Est, per vendicarsi dopo settimane di silenzio, di shock e poi di minacce. E tutto faceva credere che sarebbe stato un attacco più pesante di quello avvenuto nella notte tra il 13 e il 14 aprile, quando l’Iran aveva lanciato l’operazione “Vera promessa” per reagire al raid israeliano che aveva colpito il consolato iraniano a Damasco uccidendo diversi Pasdaran, tra cui il generale Mohammad Reza Zahedi e il suo vice. La Repubblica islamica, in quel caso, decise di compiere con una rappresaglia che si rivelò più che altro uno show di forza, ma che comunque fu a tutti gli effetti il primo attacco diretto dell’Iran al territorio israeliano. E quasi sei mesi dopo, l’Iran, che ha subìto veri e propri schiaffi che hanno mostrato tutta la vulnerabilità del suo sistema di potere, non poteva rimanere immobile.

Prima l’uccisione di Ismail Haniyeh, il leader politico di Hamas morto nella capitale iraniana. Poi i raid in Yemen nel porto di Hodeida. Dopo l’uccisione di altri comandanti di Hezbollah e palestinesi. Infine l’escalation contro il Partito di Dio in Libano di queste settimane, con l’omicidio di Hassan Nasrallah e l’incursione di terra da parte di Tsahal. Un’escalation che non ha scosso solo l’Asse della resistenza, cioè la galassia di milizie legate a Teheran, ma anche lo stesso sistema di potere iraniano. Un regime chi è scoperto vulnerabile, incapace di rispondere proporzionalmente ai colpi di Israele, e soprattutto permeabile su vari livelli. E la vendetta è arrivata (una “risposta legale, razionale e legittima dell’Iran”, che per la rappresentanza di Tehran all’Onu “è stata debitamente eseguita”), in quello che per Israele è stato uno dei giorni più difficili.

L’attentato a Giaffa: almeno 8 morti

Mentre Tehran predisponeva gli ultimi dettagli per l’attacco, a Giaffa, alla periferia di Tel Aviv, andava in scena uno dei più sanguinosi attentati degli ultimi anni. Due terroristi, poi neutralizzati, sono usciti da una metro leggera e hanno aperto il fuoco. E i servizi di emergenza, nel momento in cui andiamo in stampa, hanno fornito un bilancio tragico: otto morti e una decina di feriti. Un segno eloquente che la guerra di Israele è su più livelli: non solo quello militare, contro le forze di Hezbollah in Libano o i missili iraniani, ma anche a livello di antiterrorismo. Il nemico più oscuro, più difficile, e che si annida ovunque. Benjamin Netanyahu sa che queste ore sono le più difficili, e il premier si era rivolto ai suoi concittadini già prima del raid iraniano dicendo che quelli che li attendeva erano “giorni di grandi sfide”. “Quello che vi chiedo è di fare due cose: una, di obbedire rigorosamente alle direttive del Comando del fronte interno. Questo salva delle vite. Secondo, di restare uniti”, ha detto Netanyahu. E nelle ore dell’attacco, il premier ha voluto riunire il gabinetto di sicurezza in un bunker a Gerusalemme.

Il rischio di un’ulteriore escalation è dietro l’angolo. E per questo la diplomazia è al lavoro. Gli Stati Uniti, che hanno blindato la regione con navi e aerei in assetto da guerra, sperano che si arrivi presto a uno stop a questo incendio. Si muovono anche i paesi europei, tra cui l’Italia, dove ieri a Palazzo Chigi è stata convocata una riunione d’emergenza per gli attacchi in corso su Israele. La situazione è tesa, anche per la presenza dei militari italiani nel Sud del Libano. E ora si prova a trovare un compromesso prima che l’incendio dilaghi in tutto il Medio Oriente.

Lorenzo Vita

Commenti   

#2 walter 2024-10-01 18:47
Borsa chiusura 1 ottobre: l’Iran lancia un attacco balistico a Israele e affonda i mercati. Oro e petrolio volano

1 Ottobre 2024, 17:53 | di Maria Teresa Scorzoni | firstonline. info
L’attacco missilistico dell’Iran a Israele scuote i mercati finanziari, sia in Europa (dove Milano è la Borsa peggiore) sia soprattutto in America (dove il Nasdaq perde nettamente colpi). Altissima la volatilità. Continua invece il rally dell’oro e balza del 4% il prezzo del petrolio

Borsa chiusura 1 ottobre: l’Iran lancia un attacco balistico a Israele e affonda i mercati. Oro e petrolio volano
La guerra in Medio Oriente e la minaccia, poi diventata realtà, che l’Iran stia per attaccare Israele spaventano le borse, che oggi chiudono nuovamente in calo in Europa, mentre Wall Street si sta muovendo in rosso a metà giornata.


Piazza Affari perde l’1,04% e arretra sotto i 34 mila punti base (33.771), con le banche in fondo al listino, a fronte di un’inflazione sotto il 2% nella zona euro – in un contesto di economia stagnante – che quasi certamente spingerà la Bce a ulteriori tagli dei tassi questo mese.


L’Iran attacca Israele? Vola il petrolio
I listini europei, che mostravano oggi un andamento fiacco, hanno accelerato al ribasso dopo l’indiscrezione che l’Iran stia per sferrare un attacco contro Israele con missili balistici, missili da crociera e droni, che potrebbero colpire basi dell’aeronautica e un quartier generale dell’intelligence a nord di Tel Aviv. A rivelarlo sono state fonti dell’amministrazione Usa e la notizia è stata data anche dal Nyt, citando inoltre tre fonti della difesa israeliana. Si tratta di uno degli scenari più temuti anche dai mercati, che infiamma però il petrolio. Il greggio texano di novembre guadagna il 4,52% e tratta oltre i 71,2 dollari al barile; il Brent, nel contratto più scambiato di dicembre, sale del 4,21%, a 74,72 dollari al barile.
#1 walter 2024-10-01 18:45
L'attacco dell'Iran contro Israele, 180 missili sullo stato ebraico
Redazione 01 ott 2024 ilfoglio.it

Le sirene antiaeree risuonano in gran parte del paese. C'è stata una sparatoria a Tel Aviv, la polizia parla di terrorismo. Ucciso in un nuovo attacco su Beirut un altro comandante di Hezbollah: si occupava del trasferimento di armi dall'Iran. Nella notte l'Idf ha iniziato l'incursione di terra

Sullo stesso argomento:
Perché si parla di un'operazione di terra di Israele in Libano

Spiegare ai follower devoti dell'Onu che l'unica escalation in medio oriente è quella dei nemici di Israele

Non soltanto Hezbollah: adesso serve una strategia per mettere Hamas con le spalle al muro
L'Iran ha lanciato 180 missili contro Israele, in risposta all'uccisione del leader della milizia libanese Hezbollah, Hassan Nasrallah, avvenuta venerdì scorso con un attacco missilistico su Beirut e all'invasione, oggi, di una limitata porzione del territorio libanese. I missili di Teheran sono stati abbattuti quasi tutti e non sono state segnalate vittime. Già nel pomeriggio di martedì fonti americane avevano avvertito Israele che l'Iran preparava un attacco imminente con missili balistici. Nella notte tra lunedì e martedì è iniziata l'incursione di terra dell'esercito israeliano nel sud del Libano, che secondo le forze di difesa di Israele sarebbe mirata "contro obiettivi di Hezbollah" e non dovrebbe condurre a un'occupazione del territorio.



L'attacco dall'Iran è concluso, per ora
Daniel Hagari, il portavoce militare israeliano, ha detto che le autorità israeliane non hanno più identificato "ulteriori minacce aeree provenienti dall'Iran", e quindi che il bombardamento è terminato, per ora. Molti dei 180 missili iraniani sparati su Israele sono stati abbattuti dalla difesa aerea israeliana, mentre pochi di essi sono atterrati nel centro e nel sud di Israele, ha aggiunto Hagari. Non ci sono notizie di vittime, ma l'esercito israeliano sta ancora valutando la situazione. A Gerusalemme i residenti hanno ricevuto messaggi dal sistema di allerta automatico che danno il via libera per abbandonare i loro rifugi antiaerei.

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