Oriente Estremo. Gli occhi di Kim spiano il mondo Occidentale. Lo ha riferito stanotte l'agenzia di stampa statale di Pyongyang, la Kcna

Un satellite da ricognizione nordcoreano ha scattato dal 25 novembre a oggi foto della Casa Bianca e del Pentagono, nonché della città di Roma.

28.11.2023 Linkiesta redazione lettura2’

Un satellite da ricognizione nordcoreano ha scattato dal 25 novembre a oggi foto della Casa Bianca e del Pentagono, nonché della città di Roma. Lo ha riferito stanotte l’agenzia di stampa statale di Pyongyang, la Kcna. Sul suo sito internet, l’agenzia spiega che le immagini sono state già visionate dal leader Kim Jong-un nell’ambito «dei preparativi per l’operazione del satellite da ricognizione ‘Malligyong-1’, prima dell’inizio della sua missione ufficiale».
Secondo la stessa fonte, il satellite della Corea del Nord ha scattato foto anche della base aerea militare statunitense Anderson a Guam, nel Pacifico oltre che della stazione navale Norfolk e del cantiere navale di Newport News in Virginia. Ha individuato «quattro portaerei nucleari della Marina americana e una portaerei britannica».

Il satellite da ricognizione era stato lanciato lo scorso 21 novembre. In risposta la Corea del Sud ha annunciato una parziale sospensione dell’accordo militare con il Nord, che a sua volta ha affermato che non rispetterà più l’intero accordo e riprenderà le azioni vietate dal documento.

In occasione del lancio, seguito in diretta dal leader Kim Jong Un, le autorità spaziali nordcoreane avevano reso noto che il nuovo vettore Chollima-1, lanciato dal sito di Tongchang-ri sulla costa occidentale, era riuscito a mettere in orbita il satellite Malligyong-1. Dalle stesse basi di lancio i nordcoreani hanno inoltre espresso l’intenzione di mettere in orbita altri satelliti spia per dotare la Corea del Nord di rapide risposte alle azioni militari ostili dei suoi rivali.

Piena condanna del premier giapponese Fumio Kishida che ha denunciato la violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. È intervenuto poi anche il ministero degli Esteri cinese, cercando di calmare gli animi ed esortando a mantenere i nervi saldi.

Sta di fatto che il lancio è avvenuto lo stesso giorno in cui la portaerei Usa a propulsione nucleare USS Carl Vinson è giunta nella città sudcoreana di Pusan. E circa una settimana prima del lancio di un razzo di SpaceX (la compagnia spaziale di Elon Musk) con lo scopo di mettere in orbita il primo satellite spia militare di Seoul.

In quei giorni l’agenzia KCNA ha diffuso anche una nota che spiegherebbe il senso geopolitico del lancio: «Niente può giustificare il pericoloso piano degli Stati Uniti e delle forze alleate di utilizzare l’intero spazio esterno come mezzo di aggressione. Lo scopo degli americani è attuare la loro strategia di dominio del mondo. Il satellite nordcoreano inizierà formalmente la sua missione di ricognizione dal primo dicembre, dopo aver terminato il processo di messa a punto di circa una decina di giorni».

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