La Francia si prepara a un’altra notte di guerriglia: annullati i grandi eventi, pronti anche i blindati. Macron:

-L'ALTRO VOLTO DI PARIGI Le rivolte in Francia e “lo spazio al margine” dei ragazzi interrotti

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La Francia si prepara a un’altra notte di guerriglia: annullati i grandi eventi, pronti anche i blindati. Macron: «Tenete i vostri figli a casa»

Stop ai mezzi di superficie in tutto il Paese dopo le 21. La premier Elisabeth Borne: «Non escludiamo lo stato di emergenza» 30 GIUGNO 2023 - 18:24di Redazione open.online

-L'ALTRO VOLTO DI PARIGI Le rivolte in Francia e “lo spazio al margine” dei ragazzi interrotti

MAURO ZANON 30 GIU 2023 ilfoglio.it

    

Le proteste che stanno incendiando le banlieue francesi non sorprendono chi da anni lavora nei “territori perduti della Rébublique”. “I progetti per le periferie sono rimasti lettera morta”, ci dice Nejma Belhadj, un’operatrice sociale

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Parigi. Le proteste che stanno incendiando le banlieue francesi dopo la morte del giovane Nahel, ucciso da un poliziotto durante un controllo stradale, non sorprendono gli educatori e i mediatori culturali che da anni operano nei “territori perduti della Rébublique” (Georges Bensoussan) per compensare le piccole e grandi rinunce dello stato centrale, per favorire la pace sociale e il dialogo tra comunità e religioni. Nejma Belhadj, di origini maghrebine, è una di loro. Alla guida di un’associazione che lavora nel sociale, Nahda aiuta giovani e meno giovani del Petit Nanterre, quartiere popolare del comune situato a ovest di Parigi. “Non sono affatto sorpresa dalle rivolte”, dice al Foglio Nejma Belhadj. “Dopo quarant’anni di presenza sul campo nel quartiere Petit Nanterre, conosco bene la situazione. Ho conosciuto i genitori e i nonni dei ragazzi che oggi protestano nelle strade. Già negli anni Settanta constatavamo delle carenze che oggi si sono amplificate. C’è anzitutto una carenza educativa, o meglio della catena educativa, che va dai genitori alla scuola fino al lavoro e alla formazione professionale. Non ci si rende conto delle difficoltà cui vanno incontro i figli dell’immigrazione in questa società, poiché vengono da culture spesso lontane. A scuola, non c’è un vero coinvolgimento delle famiglie nell’educazione e non viene fatto abbastanza per l’inserimento professionale di questi ragazzi”, dice la presidente di Nahda

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