DOPO LA STRAGE DI LAS VEGAS PARTE L’ATTACCO A TRUMP E ALLE ARMI,
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LUI RISPONDE CON UN TWEET: ‘UN ATTO DI PURA MALVAGITÀ’.
Maria Giovanna Maglie per Dagospia 3.10.2017
IL MALE NON DEVE PER FORZA AVERE UNA SPIEGAZIONE O UN MODO PER EVITARLO. GLI LEVI LE ARMI (ACQUISTATE LEGALMENTE) E TI METTONO SOTTO CON UN CAMION - OBAMA TWITTA E TUTTI PIANGONO, MA CON LUI CI SONO STATE 17 STRAGI (5 CON REAGAN, 5 CON CLINTON, 5 CON W.BUSH)
“It was an act of pure evil”, è stato un atto di pura malvagità.
Mi dispiace molto per gli anti trumpiani di professione, che a differenza della dirigente di CBS non saranno licenziati come doveroso atto di risposta alle cazzate che ogni giorno vanno scrivendo, ma se c'è uno che ha detto la frase giusta anzi l'unica frase possibile di commento allo sgomento della strage di innocenti a Las Vegas, è proprio il presidente degli Stati uniti.
È stato un atto di pura malvagità, il male lo incontriamo tutti i giorni e non deve per forza avere una spiegazione, una ragione precisa assumendo la quale l'atto di malvagità sarebbe stato evitato. Gli levi le armi peraltro acquistate e modificate legalmente? Ti mettono sotto con un bel camion noleggiato per la bisogna.
Niente è più sterile o infame che buttarla subito in polemica, cercando di addossare la responsabilità all'avversario politico; quel che vanno facendo da ieri mattina un parte di esponenti democratici americani, e di commentatori politici, con comici al seguito a caccia di audience, subito scimmiottati da solerti inviati italiani.
Perché i suddetti solerti inviati non si provano a domandare agli esponenti democratici americani che oggi fremono di indignazione e chiedono immediato controllo delle armi, (Ma quali armi se quelle utilizzate alla svegas sono proibite da 30 anni), per quale ragione concludono sempre i loro comizi elettorali giurando e spergiurando che loro il Secondo emendamento, che consente ai cittadini di comprare e portare armi, non intendono toccarlo? Controllare per credere le dichiarazioni della candidata Hillary Clinton, ieri leone oggi pecora.
Perché non ci portano le cifre della criminalità tra gang di neri nelle città amministrate da democratici durante la presidenza Obama, Chicago per dirne una?
Perché non ci spiegano come mai Barack Obama, che ora twitta commosso, e tutti si commuovono con lui e con la sua amatissima moglie Michelle, non ha emesso sull'argomento ordini esecutivi, come ha fatto con molte altre vicende difficili da decidere in Congresso, anche a costo di sforare i limiti imposti dalla Costituzione?
Quante stragi ci sono state dell'epoca di Reagan? Cinque, come sotto Bill Clinton e anche W Bush. Col Nobel della Pace Obama? Diciassette.
Se i terroristi dell'Isis rivendicano, non è solo perché inventano bufale, è perché una centrale del male quando sente odore di male ci si butta sopra e ci fa sopra pubbliche relazioni; sa quale effetto dirompente può sortire nel mondo arabo ma anche in certe banlieu nell'accogliente Unione Europea.
L'assassino di Las Vegas,sul quale si fanno indagini che in quel Paese sono per fortuna ancora riservate, a quanto è dato di capire non era un ricercato, non aveva precedenti penali, non era conosciuto come un esaltato o un fanatico, Aveva lavorato per tutta la vita e godeva di una pensione più che decente, possedeva più di una casa, aveva o aveva avuto fino a poco tempo prima una fidanzata normale subito scagionata delle indagini,anche perché non era negli Stati Uniti, non era un pazzo, aveva il vizio del gioco come tanti che affollano gli alberghi di Las Vegas.
Per dire che le leggi severissime di maggiore controllo che oggi alcuni esponenti democratici gridano di volere, non gli avrebbe impedito di acquisire alcune delle armi delle quali è stato trovato in possesso, e che nessuna legge in nessuna parte del mondo impedisce la circolazione illegale e criminale di armi fuorilegge come quelle che l'assassino ha utilizzato per sparare sulla folla del concerto country.
Anche per dire quando si confezionano dolenti statistiche sulla circolazione di armi da fuoco e sui morti ammazzati, fare un paragone tra Stati Uniti e Italia è o stolto o in malafede, per dimensioni e popolazione, tanto varrebbe fare una più corretta comparazione con l'Europa intera, e i numeri vi sorprenderebbero. Per questo non li fanno.
Noi poi, civilissima Europa, sulle armi da fuoco abbiamo un vero tabù, mica selvaggi come gli americani. Però la più grande strage con armi da fuoco del dopoguerra è avvenuta su un isoletta della Norvegia malata di pacifismo. Però siamo dei grandi esperti di terrorismo lowcost : nessuna preparazione, materiale da quattro soldi, massimo risultato. Come domenica scorsa a Marsiglia, alla stazione Saint-Charles dove un islamico ha ucciso a coltellate due ragazze di 17 e 20 anni al grido di “Allahu Akbar”.
Non gliene frega niente a nessuno, tutti ad asciugare il sangue dei feriti di Barcellona, neanche conta che lunedì a Parigi, si apriva il processo ad Abdelkader Merah, il fratello di Mohammed, che a Tolosa nel marzo 2012 ha ucciso quattro ebrei e tre soldati, inaugurando il nuovo filone della strage improvvisata. Da allora, il terrorismo islamico in Francia ha fatto 250 morti, fuori dalle sinagoghe c'è l'esercito, ventimila ebrei sono scappati in Israele, l'attentatore è un eroe nel ricordo e nella esaltazione del mondo arabo.
Il terrorista di Marsiglia era passato dall'Italia naturalmente,siamo transito e rifugio perfetto, partoriamo a poche ore dalla strage di Las Vegas articoli di informazione imprescindibili così titolati: Las Vegas, perché le condoglianze di Obama battono quelle di Trump.
Non è uno scherzo, vado a leggervi, citazione un po' lunga ma merita.
“Michelle e io preghiamo per le vittime di Las Vegas. I nostri pensieri sono con le loro famiglie e con chiunque stia soffrendo per un’altra tragedia senza senso”. Poche parole affettuose, scritte a nome suo e dell’amatissima ex first lady Michelle. Un messaggio semplice, diretto, che riesce a esprimere tutto il dolore e la frustrazione di un uomo che, quand’era presidente, almeno ci aveva provato a porre un freno al Far West delle armi automatiche in America. A differenza del suo successore il quale, durante la campagna elettorale, si presentava ai raduni della lobby delle armi - la potentissima National Rifle Association - come il paladino del Secondo Emendamento, quello che autorizza i cittadini americani a possedere delle armi in funzione di autodifesa”.
“Un messaggio - quello di Obama- che evidentemente è andato dritto al cuore dell’America o almeno di una parte dell’America (e del mondo) se in un’ora è stato ritwittato da centomila persone e ha ricevuto trecentomila like. Non stupisce che in questi momenti terribili, in cui l’ennesima «tragedia senza senso» si è trasformata nella peggiore strage da armi da fuoco della Storia americana, il messaggio del presidente Donald Trump non abbia avuto la stessa accoglienza di quello del suo predecessore (neanche un terzo dei retweet nel triplo del tempo).
«Le mie più sentite condoglianze e tutta la mia solidarietà alle vittime e alle famiglie della terribile sparatoria a Las Vegas. - Dio vi benedica!», ha twittato The Donald. Nessun riferimento alla moglie Melania, dimenticata anche in questa occasione”.
Amatissima Michelle, dimenticata Melania, era il Corriere della Sera in tutto il suo splendore.
Fa quasi il paio con le dichiarazioni su Facebook di una dirigente della CBS, che ha scritto: non provo nessuna solidarietà simpatia con i morti di Las Vegas perché la maggioranza dei fan della musica country è repubblicana e porta armi.
La signora si chiama Hayley Geftman-Gold , ed è stata licenziata, Quando è troppo è troppo anche negli attuali di Disunited States of America.
Che poi la storia della musica country legata all'America profonda, all'America bianca, a conservatori e repubblicani, è vera, non è mica una scoperta, meno di un'ora prima della strage il duo Big & Rich apriva il Festival cantando God bless America, che è il secondo inno patriottico della nazione. Ma non si capisce in che senso l'abbiano continuata a ripetere ieri anche alcuni commentatori della Cnn con aria allusiva, perché volendo mettersi a fare complotto e dietrologie, casomai aver colpito una folla di repubblicani bianchi indicherebbe un assassino di parte opposta.
Ma è soltanto uno dei tanti sassi nello stagno gettati quando si cercano a tutti i costi spiegazioni capziose quando preghiera per chi crede, solidarietà per tutti, sarebbero le uniche risposte in attesa di capire dalle indagini come sono andate le cose, ammesso che umanamente ci sia spazio per la comprensione. Che poi quello che stanno facendo i cittadini di Las vegas, con le donazioni e in fila per dare il sangue ai feriti.
Donald Trump ha troncato le polemiche o sperato di farlo dicendo che di leggi sulle armi si parlerà a tempo e luogo. La frase sta già suscitando una ridda di commenti su che cosa volesse veramente dire. Probabilmente niente, ma potrebbe aiutare a comprendere la stupidità della polemica sull'America in armi il post di un mio amico di Facebook, Jaime Andrea Manca Graziadei, che vive a Las Vegas, non fai il giornalista ma tiene gli occhi aperti, e così ha chiosato definitivamente:
Se io volessi, spinto da odio e follia, potrei ADESSO andare ad un chilometro da qui' alla "U-Haul", affittare un camion per i traslochi, fare due chilometri su Las Vegas Boulevard, arrivare all'altezza del Bellagio, dove sia a destra che a sinistra il marciapiede largo circa 20 metri e' gremito di migliaia di persone in ogni momento della giornata, uomini, donne, bambini, nonni, bianchi, neri, gialli, e a 40 miglia all'ora buttarmi sul marciapiede, il gradino e' alto 10 centimetri circa, e falciare tutti. Chi mi puo' fermare?