I BANCHIERI PRIVATI CHE INCONTRANO I BANCHIERI CENTRALI

Altro che corvi in Vaticano, il rischio è che i corvi ci siano in seno alla Banca centrale europea. E per le nostre tasche potrebbero costare molto di più

Nicola Porro per “il Giornale” 4.11.2015

1.Altro che corvi in Vaticano, il rischio è che i corvi ci siano in seno alla Banca centrale europea. E per le nostre tasche potrebbero costare molto di più. Ieri il Financial Times , il quotidiano della finanza inglese, ha aperto il giornale, in prima pagina, con il seguente titolo: «Dirigenti della Bce hanno incontrato un gruppo di banchieri poco prima di riunioni decisive». Si tratta di un nuovo potenziale scandalo finanziario. E vi anticipiamo subito che nessuno riuscirà a perseguirlo. Vediamo di che si tratta.

Quattro membri del direttorio (su un totale di sei) e cioè il vicepresidente Vitor Constancio e Peter Praet, Benoit Coeure e Yves Mersch si sono visti con alti dirigenti di Ubs (pizzicata insieme ad altre cinque banche a taroccare i tassi di interesse, che ha portato a sanzioni di 6 miliardi), Bnp Paribas (un anno fa ha pagato una multa da 9 miliardi alle autorità americane per avere violato leggi statunitensi sui paesi black list) e con fondi di investimento globali come Pimco e Blackrock e con il più piccolo hedge Algebris di Davide Serra.

Il Financial Times lo ha ricostruito grazie a una norma sulla trasparenza a cui si è vincolata la banca di Francoforte e che mette a disposizione l' agenda degli incontri dei suoi dirigenti. In un caso Benoit Coere ha incontrato i vertici di Bnp Paribas la mattina del 4 settembre, esattamente il giorno in cui la Bce stupì i mercati tagliando i tassi di interesse; il medesimo governatore incontrò Blackrock a marzo di quest' anno, il giorno prima della comunicazione ufficiale dei dettagli dell' operazione di quantitative easing da 1.100 miliardi.

I banchieri centrali non sono delle monache di clausura. Al contrario debbono conoscere il mercato, che è fatto, appunto, dagli operatori internazionali. La loro scarsa conoscenza della realtà potrebbe compromettere l' appropriatezza delle decisioni di politica monetaria. Ma, come rivelano al Giornale, due top banker italiani, che pretendono l' anonimato, si ha l' impressione che «qualcuno sia a conoscenza delle policy della Bce meglio di altri». E questo vuole dire quattrini, grazie a posizionamenti sui mercati (delle obbligazioni, dei titoli di stato e delle valute) tempestive e decise.

Un operatore ci dice: «Sappiamo che se qualcuno prende delle posizioni decise lo fa a ragion veduta, a noi non resta che accodarci, ma non è possibile che siano sempre così bravi. Mi viene da pensare che siano più informati». Insomma, il Financial Times scoperchia una pentola, che in molti già conoscevano.

Qualcuno potrebbe anche teorizzarla: e cioè per indirizzare nel verso giusto le risposte di mercato alle mosse della banca centrale, quest' ultima fa una moral suasion basata su informazioni autorevoli.

Il problema è che ciò non si può banalmente fare. È puro e semplice insider trading. Nessuno lo evoca e noi ci guardiamo bene anche dal solo sospettarlo. Resta un tema gigantesco di trasparenza. Varrebbe la pena ricordare che alcuni dei banchieri contattati dai membri della Bce lavorano per istituzioni finanziarie che hanno appena pagato multe miliardarie per avere manipolato i tassi di interesse interbancari europei e non solo. Insomma avevano costituito un cartello per decidere a tavolino i centesimi di scostamento dei tassi da un giorno all' altro.

Informazioni che cambiavano alla fin fine i tassi che si pagano su prestiti e mutui, ma soprattutto che permettevano loro di fare guadagni miliardari nel giro di pochi minuti. La banca centrale inglese, ricordava perfidamente il Financial Times, vieta ai suoi membri (comprensibilmente) ogni contatto con banchieri privati nella settimana che precede le loro riunioni decisive per i tassi di interesse.

In questo contesto l' idea che governatori francesi o spagnoli si facciano quattro chiacchiere a ridosso degli incontri della Bce con operatori non li mette al riparo di essere al di fuori di ogni sospetto. E purtroppo l' industria finanziaria fino a oggi non ha dato una grande prova di se stessa, in termini di correttezza.

2. L'ARTICOLO DEL ''FINANCIAL TIMES'' SUGLI INCONTRI PERICOLOSI TRA BCE E BANCHE PRIVATE

 

http://www.ft.com/intl/cms/s/0/7a9d5d9a-8155-11e5-a01c-8650859a4767.html#axzz3qXjpoHcC

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