Internet sta destrutturando il sistema bancario mondiale
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Francisco Gonzalez, il grande capo del Banco di Bilbao, lo dice da anni: secondo lui, nel 2050 nel mondo sopravviveranno una ventina di grandissime banche virtuali, non di più
di Sergio Luciano, Italia Oggi 12.6.2015
Francisco Gonzalez, il grande capo del Banco di Bilbao, lo dice da anni: secondo lui, nel 2050 nel mondo sopravviveranno una ventina di grandissime banche virtuali, non di più. Le altre, dopo fusioni e incorporazioni a raffica, scompariranno nella pancia di questi 20 colossi planetari che saranno aziende quasi esclusivamente virtuali.
Forse Gonzalez esagera, ma certo è che il «modello di business» delle banche di tutto il mondo sta cambiando. E le notizie di cronaca degli ultimi giorni lo confermano senza margini di dubbio. Come il drastico piano di tagli annunciati dal gigante asiatico Hong Kong Shanghai Bank corporation (Hsbc), che taglierà circa 50 mila posti, il 10% dell'organico, per ridurre i costi annui di 4,5-5 miliardi di dollari all'anno fino al 2017, chiudendo filiali e accelerando la dematerializzazione delle transazioni.
Anche in Italia, ormai, il 75% delle operazioni bancarie che fino a vent'anni fa si facevano allo sportello con gli impiegati viene fatto da remoto direttamente dai clienti. È l'effetto «disruption» indotto dal boom di internet. Un effetto che alcune categorie hanno già pagato, come l'industria musicale, quella dei tour operator, il settore della fotografia, dell'editoria in genere e delle news in particolare Se andare in banca non serve più se non in due casi su dieci, che senso ha tenere aperte tutte le filiali?
Ma non basta. Dopo la crisi finanziaria del 2008, in tutto il mondo, i regolatori si sono accaniti ad aggiungere obblighi e requisiti sempre più stringenti a carico delle banche, tali da rendere sempre meno remunerativa, e insieme rischiosa, l' erogazione del credito, che infatti negli Usa è fornito dalle banche ormai in appena il 38% dei casi: in tutti gli altri casi, i clienti chiedono a credit-fund, private equity, vanno in Borsa
Come se non bastasse, la «bolla» dei derivati che negli ultimi otto anni ha fatto fallire nel mondo circa 500 banche è ancora tutta lì, più gonfia che mai, e aziende un tempo mitiche come la Deutsche Bank, che ne erano state colpite, continuano a soffrire, cambiare management, ricapitalizzare. Secondo i fanatici del web, sul loro futuro si staglia anche l'incognita delle monete virtuali, che ridurrebbe lo spazio di intermediazione monetaria delle banche, come già, nelle transazioni, i telefoni cellulari stanno togliendo mercato alle carte di credito.
Non c'è nessuna morale, per questa brutta favola: che la crisi sia epocale non c'è dubbio. E che per le banche il futuro sia grigio, anche. Buono a sapersi: investirci, conviene sempre meno. E per custodire i propri soldi, non guasta dividerli su più istituti anziché concentrarli su un solo sportello.
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