La Bce taglia i tassi di 25 punti base: «È ora di compiere un altro passo». Ma rivede al ribasso le stime del Pil

La Banca centrale rispetta le attese e riduce i tassi sui depositi. Le proiezioni sull’inflazione di giugno sono confermate, mentre peggiorerà leggermente la crescita dell’Eurozona

12 Settembre 2024 - 16:10 di Filippo di Chio open.online

La Banca centrale rispetta le attese e riduce i tassi sui depositi. Le proiezioni sull’inflazione di giugno sono confermate, mentre peggiorerà leggermente la crescita dell’Eurozona

La Banca centrale europea ha comunicato un ulteriore taglio ai tassi di interesse. Cala di 25 punti base quello sui depositi presso la banca centrale, da 3,75% a 3,5%. Di conseguenza, il tasso sui rifinanziamenti principali passa dal 4,25% al 3,65% e quello sui prestiti marginali scende dal 4,50% al 3,90%. «È ora opportuno compiere un altro passo nella moderazione del grado di restrizione della politica monetaria», si legge nel comunicato diffuso dalla Bce. La presidente della banca, Christine Lagarde, assicura: «Siamo determinati ad assicurare il ritorno dell’inflazione all’obiettivo del 2% in modo tempestivo».

Taglio confermato

La scelta era nell’aria, e le motivazioni le ha specificate la stessa banca: «I recenti dati sull’inflazione sono stati sostanzialmente in linea con le attese e le ultime proiezioni dei servizi della Bce confermano le precedenti prospettive». Effettivamente la banca con sede a Francoforte ha confermato la stima del 2,5% sull’inflazione nell’area Euro per il 2024, come aveva già previsto in giugno. Per il 2025 l’inflazione dovrebbe calare al 2,2%, per poi passare al 1,6% l’anno seguente. Questo nonostante, spiega la Bce, nei prossimi mesi sia probabile un lieve rialzo dell’inflazione «perché i precedenti bruschi ribassi dei prezzi dell’energia non incideranno più sui tassi calcolati sui dodici mesi». Riviste leggermente al ribasso, invece, le proiezioni del Prodotto interno lordo. La crescita si assesterà allo 0,8% nel 2024. Nel 2025 si registrerà un +1,3% e nel 2026 un +1,5%. Il motivo è il «minore contributo della domanda interna nei prossimi trimestri». A cui si aggiungono «condizioni di finanziamento che rimangono restrittive e attività economica contenuta». Insomma, si fa ancora un po’ fatica a ripartire con gli investimenti. «La ripresa continua ad affrontare venti contrari – ha detto in conferenza stampa Christine Lagarde – ma ci aspettiamo che si rafforzi, anche per l’aumento della domanda globale».

Sguardo al futuro

La Bce non nasconde le sue intenzioni future. Il consiglio direttivo ha annunciato un «approccio guidato dai dati, in base alle quali in riunione saranno definite le decisioni di volta in volta». Non è dunque stato ancora tracciato – almeno così sembra – un percorso indicativo per possibili futuri abbassamenti dei tassi. Tutto dipenderà dalle prospettive inflazionistiche e da quanto attecchiranno le prime mosse di politica monetaria in tutto il territorio dell’Unione europea. Di certo Francoforte prevede un graduale ribasso dell’inflazione di fondo, che dovrebbe passare dal 2,9% attuale al 2,0% del 2026. Un po’ di cauta speranza per il futuro del Vecchio continente.

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