Cgil programma ambizioso “ contrattare l’algoritmo
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Stessi giorni l’Ig Metall tedesco negoziava testardamente aumenti salariali, orari flessibili
Da www.ilfoglio.it 10.2.2018
1-Al direttore - Nessuno se ne è accorto, ma alla fine di gennaio la Cgil ha tenuto a Milano una conferenza di programma assai ambiziosa. Il suo slogan, infatti, era “contrattare l’algoritmo”. Negli stessi giorni, invece, quel poveretto dell’Ig Metall tedesco negoziava testardamente aumenti salariali, orari settimanali flessibili, ferie aggiuntive. Con risultati piuttosto apprezzabili, grazie anche a un sistema di relazioni industriali virtuoso e storicamente non ostile all’innovazione tecnologica. Ecco, la differenza sta tutta qui. Da noi c’è chi vuole contrattare l’algoritmo e nel contempo tassare il robot, sradicare il lavoro nero e insieme abolire i voucher, mentre presenta come una “svolta epocale” un accordo che reintroduce per i neoassunti della società elettrica romana l’articolo 18 (ancorché nei limiti fissati dalla legge Fornero, però questo non si dice). Ma nella confederazione maggioritaria c’è qualcuno che si interroga sul perché non da oggi Marco Bentivogli, segretario dei metalmeccanici cislini, è il dirigente forse più autorevole e più ascoltato del sindacato italiano?
Michele Magno
2- Al direttore - E’ certamente interessante l’accordo pilota raggiunto dai metalmeccanici del Baden-Württemberg in materia di flessibilità dell’orario. Si tratta di una normativa complessa che affronta un’ampia casistica di situazioni. Attenzione, però, a non cadere in antiche rimembranze nostalgicamente sessantottine del “lavorare meno, lavorare tutti’’. In Italia non siamo all’anno zero, almeno per quanto riguarda l’assistenza ai famigliari disabili. La legge n. 104/1992 (e successive modificazioni) concede, a tale titolo, permessi retribuiti ai lavoratori dipendenti pubblici e privati. Ma nei due grandi settori del mondo del lavoro si fa un uso diverso di questo diritto. I beneficiari dei permessi retribuiti (dati 2015) nel settore privato erano circa 450 mila con un costo per l’Inps di 1,3 miliardi. Nel settore pubblico si può stimare che i permessi retribuiti, a vario titolo, per assistere le persone in disabilità grave siano fruiti da circa 440 mila soggetti e quindi molto più diffusi in termini relativi (fino a 6 giorni nel pubblico contro 1,5 nel privato) con un costo stimabile in oltre un miliardo di euro ai quali si aggiungono altri 600 milioni circa se si includono anche i congedi straordinari usufruiti sulla base di altri specifici provvedimenti.
Giuliano Cazzola