Dai diabetologi arriva l’arma che “affama” il cancro
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La SID punta sul farmaco ipoglicemizzante, fra i più usati contro la malattia del sangue dolce, la metformina: potrebbe rivelarsi anche un efficace antitumorale
26/03/2015, La Stampa
Diabetologi alleati nella lotta al cancro. Arriva dalla Sid, la Società italiana di diabetologia, la speranza di una nuova arma in grado di disturbare la crescita dei tumori: da farmaco ipoglicemizzante, fra i più usati contro la malattia del sangue dolce, la metformina potrebbe rivelarsi anche un efficace anticancro. Riuscirebbe infatti a sventare un meccanismo attraverso il quale le cellule tumorali dirottano il metabolismo degli zuccheri a proprio favore, in modo da proliferare sempre più velocemente. La ricerca, pubblicata su «Cell Cycle», è firmata da Barbara Salani e colleghi del Dipartimento di medicina interna dell’università degli Studi di Genova.
COME AGISCE IL FARMACO
La scoperta promette di mettere i bastoni fra le ruote al cancro - spiegano gli autori dello studio - e si aggiunge ad altre che suggeriscono un possibile ruolo della metformina come strategia antitumorale. Al centro del dirottamento del metabolismo operato dal cancro c’è una proteina, la piruvato chinasi embrionale M2 (PKM2), che si comporta come il meccanismo per gli scambi di un binario: è capace cioè di indirizzare le attività della cellula tumorale verso un percorso di proliferazione o verso uno più strettamente metabolico. Questo enzima risulta iper-espresso in diverse forme di cancro e alcune sostanze possono premere sull’acceleratore della sua attività portando all’accumulo di una serie di sottoprodotti utili per la proliferazione cellulare e dunque alla crescita del tumore. Il fattore di crescita Igf1 (Insulin-Like Growth Factor 1), ad esempio, spinge la proteina PKM2 all’interno del nucleo, nella stanza dei bottoni della cellula, dove l’enzima va a facilitare una serie di processi che aumentano l’ingresso di glucosio nella cellula. Il gruppo genovese ha però dimostrato che la metformina può contrastare l’azione dell’Igf1, sbarrando quindi allo zucchero la porta delle cellule tumorali. In altre parole, le «affama».
LA COMBINAZIONE CON LE MOLECOLE
«Il trattamento con metformina - riassume Salani - si è rivelato molto efficace nel regolare il metabolismo delle cellule tumorali e impedire l’introito energetico indispensabile per la proliferazione e crescita di queste cellule. In uno studio parallelo abbiamo osservato che questo farmaco può addirittura intercalarsi all’interno delle molecole e agire direttamente su di esse, impedendo al tumore di crescere. I nostri studi saranno funzionali allo sviluppo di nuovi farmaci antitumorali e di nuove indicazioni per farmaci già in uso in maniera da interferire con l’onco-metabolismo della cellula tumorale».
L’EFFICIENZA DELLA RICERCA ITALIANA
«La ricerca italiana sul diabete e le condizioni cliniche correlate, che si muove nell’alveo della Sid, mostra sempre una grande vitalità - commenta il presidente della società scientifica, Enzo Bonora - Lungi dal cullarsi sugli allori degli oltre 3 mila lavori pubblicati negli ultimi 15 anni, infatti, la Società italiana di diabetologia continua a contribuire in maniera importante alle conoscenze sulla malattia, con i suoi circa 500 ricercatori attivi in tutte le università e in molti ospedali italiani».