Contro la corruzione la gente vuole vendetta
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Chiunque cerchi di formulare ragionamenti concreti e motivati, finisce con l'essere appaiato agli stupratori o agli assassini, per tacere dell'eterna accusa di voler favorire ad personam Silvio Berlusconi.
di Marco Bertoncini Italia Oggi, 25.3.2015
La corruzione imperversa sui mezzi d'informazione: riesce quindi impossibile resistere all'ondata giustizialista. Alla camera si sono, con incongruenza, prolungati i termini della prescrizione, sbeffeggiando i cittadini cui si devono processi brevi, non già sentenze a lustri o perfino a decenni di distanza dal fatto. Similmente, il senato voterà mercoledì la legge sulla corruzione.
In quest'ultimo caso è arrivata l'impropria spinta del presidente del senato. Dimentico del proprio ruolo, Pietro Grasso è sceso in campo da tifoso di un proprio progetto, sostenendo a gran voce l'approvazione delle nuove norme. Il fatto ricorda un altro svarione del numero uno di palazzo Madama, che aveva bollato con pesanti espressioni un progetto di legge in tema di pene presentato dal collega Luigi Compagna. Il presidente del senato non può parteggiare per qualche disegno di legge: pure quelli che ha presentato devono per lui restare sullo stesso piano degli altri.
Le soluzioni prospettate (e sulle quali si notano cedimenti del Ncd) rispondono senz'altro all'esigenza di appagare la sete di sangue della gente, ma difficilmente raggiungeranno lo scopo di combattere (azzerarla è impossibile) la corruzione. In luogo dell'inasprimento delle pene servirebbero la semplificazione delle norme e il ritiro consistente della presenza pubblica nell'economia. Ma alla gente basta sentir parlare di pene più aspre, più elevate, più dure, specie per reati quali la corruzione, la pedofilia, l'oggi individuato omicidio stradale. Chiunque cerchi di formulare ragionamenti concreti e motivati, finisce con l'essere appaiato agli stupratori o agli assassini, per tacere dell'eterna accusa di voler favorire ad personam Silvio Berlusconi.
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